La situazione nelle strutture carcerarie italiane, in particolare presso il carcere di Poggioreale, sta destando preoccupazioni riguardo alle condizioni dei detenuti con gravi disturbi psichici. B.D., un uomo proveniente dal Mali, ha recentemente attirato l’attenzione dei media dopo un episodio violento che ha portato alla mutilazione di un altro detenuto. A seguito di questo evento, la Procura di Torre Annunziata ha emesso un provvedimento per una misura di sicurezza alternativa, ma la sua attuazione è ancora in fase di stallo.
B.D. sta affrontando una situazione di sofferenza psichica grave che ha reso necessario un intervento da parte delle autorità giudiziarie. Recentemente, il suo Magistrato di riferimento ha disposto il trasferimento presso un S.P.D.C. o in una struttura psichiatrica adeguata. Tuttavia, durante una visita effettuata dal Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, è emerso che B.D. si trovava ancora in carcere, disteso a terra in una cella, nonostante il provvedimento emesso. Questo solleva interrogativi sulle tempistiche e sull’efficacia dell’intervento previsto.
Ciambriello ha sollevato questioni cruciali riguardo alla disponibilità di posti nelle strutture psichiatriche in Campania. Al momento, ci sono significative mancanze: solo due R.E.M.S. sono attive nella regione. Ciò pone un grosso problema per i detenuti come B.D. che necessitano di cure specialistiche e non possono riceverle all’interno di un carcere, ambiente incompatibile con le loro condizioni mentali. Gli appelli a trovare soluzioni migliori sono diventati sempre più urgenti, non soltanto per il benessere del singolo ma per una questione di diritti umani e giustizia.
Il Garante dei detenuti ha lanciato un appello diretto al Presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, e al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, evidenziando l’urgenza di affrontare la questione dei detenuti affetti da disturbi psicotici. Oltre alla mancanza di posti disponibili, c’è la necessità di individuare misure alternative al carcere per queste persone. Ciambriello ha sottolineato che ci sono molti altri detenuti in condizioni simili, costretti a rimanere in ambienti inadeguati per la loro salute mentale. La risposta a queste problematiche rimane ancora assente.
In termini legislativi, il Consiglio regionale della Campania ha già discusso della situazione carceraria, raccomandando misure alternative per i detenuti con sofferenza psichica nel maggio 2022. È stato fatto un invito affinché venga creata una nuova R.E.M.S. nell’area di Napoli e provincia, per rispondere a un bisogno crescente. Tuttavia, l’attuazione di queste raccomandazioni sembra stagnare, lasciando i detenuti in condizioni precarie.
Un altro punto critico evidenziato da Ciambriello è la chiusura temporanea di strutture destinate alla salute mentale nei penitenziari, come l’Articolazione per la Tutela della Salute Mentale di Benevento e quella di Sant’Angelo dei Lombardi. Tali chiusure hanno sottratto posti letti a una situazione già difficile, aggravando ulteriormente il problema della gestione dei detenuti con problemi psichiatrici. Ciambriello ha messo in luce che esiste un’emergenza che non può più essere ignorata dalla pubblica amministrazione, sottolineando la necessità di dare risposte concrete alle esigenze di questi individui.
La mancanza di interventi significativi da parte dell’Amministrazione penitenziaria e della sanità pubblica alimenta un clima di insoddisfazione e di urgenza. Il Garante ha messo in evidenza come tali problematiche non siano circoscritte a B.D., ma riguardino un ampio numero di detenuti affetti da gravi disturbi psichici, i quali necessitano di un trattamento adeguato. La richiesta di maggiore attenzione e di interventi mirati è ora più che mai necessaria, affinché ogni detenuto possa ricevere l’assistenza di cui ha diritto.