La casa circondariale di Poggioreale, situata a Napoli, si trova attualmente in una situazione di grave sovraffollamento. Con una capacità teorica di 1.600 posti, ridotta a 1.300 a causa della chiusura per lavori di un padiglione per tre anni, il numero dei detenuti ha superato le 2.000 unità. Questa realtà inquietante è stata messa in evidenza dalla deputata di Forza Italia, Annarita Patriarca, durante una visita al penitenziario nell’ambito del progetto “Estate in carcere”. L’intervento di Patriarca e la presenza di figure importanti del panorama istituzionale come il garante dei detenuti della Campania e il presidente della Camera penale di Torre Annunziata.
La situazione attuale del carcere di Poggioreale
Sovraffollamento e condizioni di detenzione
Il carcere di Poggioreale ospita attualmente 2.056 detenuti, tra cui circa 800 in custodia cautelare. Le celle, in alcuni casi, hanno fino a nove letti, evidenziando una realtà di vita difficile e pressante per i detenuti. La rappresentante di Forza Italia ha rilevato l’esistenza di oltre 700 detenuti in eccesso rispetto alla capacità autorizzata, una condizione che non solo compromette il recupero dei detenuti, ma mette a rischio anche la sicurezza all’interno della struttura. Questo sovraffollamento estremo genera tensioni e rende complicato il lavoro del personale penitenziario e sanitario, che si sforza di mantenere un livello di dignità e rispetto nonostante le difficoltà.
Le sfide del sistema penitenziario in Campania
La visita di Patriarca ha anche messo in luce le sfide più ampie che il sistema penitenziario in Campania e in Italia deve affrontare, come la carenza di personale e le strutture che non sempre rispettano gli standard minimi di vivibilità. La deputata ha sottolineato l’importanza di affrontare questa problematica con un piano strategico che contempli non solo esigenze di sicurezza, ma allo stesso tempo il rispetto della dignità umana. Le strutture carcerarie italiane sono chiamate a rispondere a quesiti profondi sul loro ruolo: non devono limitarsi alla sola custodia, ma fungere anche da luoghi di recupero e reintegro per i detenuti.
Interventi e proposte per il miglioramento del sistema
Necessità di misure alternative alla detenzione
Un tema cruciale emerso dalla visita è il potenziamento delle misure alternative alla detenzione, specialmente per i reati minori e per i detenuti con problematiche specifiche come i tossicodipendenti. Nel Sert di Poggioreale, infatti, sono presenti 250 detenuti tossicodipendenti su un totale di 600, una statistica che illustra la pressione e le sfide legate a questo specifico gruppo. Le misure alternative, se adeguatamente implementate, potrebbero non soltanto alleviare il sovraffollamento, ma anche migliorare le possibilità di reinserimento sociale per i detenuti, un obiettivo che è centrale in una prospettiva di riforma della giustizia.
Riforme legislative necessarie
Patriarca ha messo in luce l’urgenza di un intervento del legislatore per garantire misure efficienti. Il dibattito politico in corso, con Forza Italia pronta a portare avanti proposte significative, sottolinea quanto sia fondamentale ricercare un equilibrio tra giustizia e diritti umani. La proposta di spostare i detenuti tossicodipendenti in comunità di recupero ha suscitato un certo interesse, così come la necessità di rivedere l’abuso della custodia cautelare, un tema che rappresenta un ulteriore fattore di affollamento. La realizzazione di un’edilizia carceraria più moderna e necessaria riscontrerà, però, sfide legate ai tempi di costruzione e implementazione.
Sicurezza e salute all’interno del carcere
La questione della sicurezza e della comunicazione
Uno dei punti delicati riguardanti la sicurezza all’interno del carcere è l’uso di telefoni cellulari da parte dei detenuti, che possono rappresentare un rischio per la sicurezza e l’integrità dell’istituto. La proposta di installare jammer all’interno delle strutture penitenziarie è stata avanzata, ma la complessità dimensionale di Poggioreale rende l’implementazione difficoltosa. Potrebbe essere necessario adottare un approccio che preveda l’isolamento della struttura e la creazione di canali sicuri per la comunicazione, limitando l’uso di tecnologie non autorizzate.
Il ruolo del personale sanitario e specializzato
La carenza di figure professionali nel settore sanitario, come dimostrato dalla presenza di soli due psichiatri per un gran numero di detenuti, è un’altra questione cruciale. Il personale sanitario, nonostante le difficoltà, mantiene livelli qualitativi soddisfacenti nella cura dei detenuti. Tuttavia, è evidente che un potenziamento delle risorse umane è indispensabile per garantire un’assistenza adeguata e migliorare le condizioni di salute delle persone detenute.
In queste circostanze, non è più possibile ignorare la questione del sovraffollamento e delle condizioni di detenzione. Le carceri costituiscono un’emergenza sociale che richiede un impegno collettivo per attuare riforme sistemiche, garantendo una giustizia che soddisfi le esigenze della sicurezza e della dignità umana.