Dall’adrenalina pura all’emozione dei motori, l’esperienza di un giro sulla Dodge Challenger SRT Hellcat al Cremona Circuit è stata indimenticabile. Grazie alla collaborazione tra Dodge Europe, Cremona Circuit e Dorna, abbiamo avuto l’opportunità di vivere un momento unico durante il round italiano del Mondiale Superbike. Scopriamo insieme i dettagli di questa straordinaria esperienza.
A bordo della Dodge Challenger SRT Hellcat
Potenza e prestazioni senza pari
La Dodge Challenger SRT Hellcat, con il suo imponente motore Hemi V8 da 6,2 litri, rappresenta l’essenza della potenza automobilistica. Questo mostro di potenza è in grado di erogare 717 cavalli e una coppia di quasi 900 newtonmetri, il che significa che ogni accelerazione è accompagnata da una potenza che lascia senza fiato. Durante la nostra avventura, il bolide, adornato con una livrea arancione e dettagli bianchi e neri, era una delle due auto ufficiali utilizzate come safety-car nel campionato delle derivate di serie, una scelta perfetta per esaltare l’atmosfera di competizione.
Con il casco ben indossato e le cinture di sicurezza allacciate, ci prepariamo al decollo, consapevoli che il nostro viaggio promette di essere una combinazione di velocità e emozioni forti. Il pilota, Nicola Cursi, esperto nel domare questa potenza, ci ha guidato attraverso situazioni di velocità e manovre da brivido, rendendo ogni secondo un’esperienza da ricordare.
La partenza e le prime emozioni
L’inizio del nostro giro è caratterizzato da un impressionante burnout, con lo pneumatico che morde l’asfalto per lasciare una fumosa scia. La potenza dell’auto si fa subito sentire, e mentre ci avviciniamo ad una curva a sinistra, ci aspettiamo che il pilota allenti un po’ l’acceleratore. Sorprendentemente, invece, abbiamo assistito a un’accelerazione fulminea che ci ha proiettati in avanti, lasciandoci quasi senza respiro. La Dodge, a questo punto, inizia a derapare, e la sensazione di libertà e adrenalina è palpabile.
Con il cuore che batte forte, affrontiamo altre curve strettissime, dove il drifting si fa protagonista. La poca aderenza delle gomme inizia a creare una leggera puzza di bruciato, segno che stiamo spremendo al massimo il nostro bolide. In un momento di pura follia, il nostro pilota stacca addirittura una mano dal volante per chiudere il finestrino, un gesto che esprime la sicurezza e la padronanza necessaria per gestire un’esperienza così intensa.
Il momento culminante: la velocità pura
Il lungo rettilineo e la frenata da brivido
Dopo un lungo susseguirsi di curve e accelerazioni, ci dirigiamo verso quello che, sulla pista del Cremona Circuit, è conosciuto come il rettilineo più lungo. La Dodge, spinta al limite, segna un picco di 211 km/h sul tachimetro, e noi scivoliamo nell’ebbrezza della velocità. Questo è il momento in cui ogni ciclo di respirazione è intenso e carico di adrenalina, un’esplosione di emozioni che non si scorda facilmente.
Il nostro accompagnatore, con la sua abilità, ci guida nuovamente verso una frenata drammatica che sorprende i passeggeri, facendo sentire il corpo premuto contro il sedile. Quella scossa finale serve a mantenere il controllo della macchina e a farci rimanere con i piedi per terra, mentre la Dodge si prepara a ricominciare la manovra finale. Le ultime curve sono essenziali per riportarci alla realtà, permettendoci di riflettere su quanto siamo stati fortunati a vivere questo momento eccezionale.
Riflessioni finali tra adrenalina e sicurezza
Giunti al termine del giro, la sensazione è mista: si respira il sollievo di essere tornati sani e salvi, ma al contempo un’incredibile voglia di ripetere l’esperienza. La pista è stata un palcoscenico di emozioni forti, e mentre scendiamo dalla Dodge Challenger, la mente è già proiettata verso un eventuale secondo giro. Questa esperienza ci ha insegnato che la velocità, unita a competenza e sicurezza, può regalare momenti indimenticabili pur mantenendo sempre il controllo.