Enrico Preziosi, noto ex presidente del Genoa, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul panorama calcistico attuale e sul rendimento del Napoli, in un’intervista rilasciata a Radio Goal, trasmessa su Kiss Kiss Napoli. Le sue dichiarazioni offrono uno spaccato interessante sulla situazione del calcio italiano, evidenziando non solo la classifica del Napoli ma anche le sue personali considerazioni riguardo l’evoluzione del gioco.
Durante l’intervista, Preziosi ha evidenziato la posizione del Napoli in classifica, sottolineando il valore di essere attualmente al secondo posto. Per lui, questo risultato è significativo, soprattutto se messo a confronto con le difficoltà del passato. “Il Napoli ha costruito una squadra competitiva, e questo potrebbe essere l’anno giusto per centrare obiettivi importanti,” ha dichiarato, suggerendo che ci sono tutti gli elementi per una corsa seria verso il vertice della classifica.
Uno dei punti salienti dell’intervento di Preziosi è stato il riconoscimento del lavoro di Antonio Conte, un tecnico che ha saputo raccogliere successi in diverse squadre. “Conte è un vincente e la sua presenza è il migliore acquisto che il Napoli potesse fare,” ha affermato. La fiducia alle capacità del tecnico è chiara, e Preziosi sembra convinto che il suo approccio possa portare a risultati tangibili per la squadra partenopea.
Preziosi non si è limitato a commentare la performance del Napoli, ma ha anche affrontato un tema più ampio: i cambiamenti del calcio contemporaneo. “Questo calcio non mi piace più, è tutto in mano ai fondi stranieri,” ha evidenziato, rimarcando come la passione sembra essersi affievolita a favore di interessi finanziari. A suo avviso, c’è una mancanza di cuore e spontaneità nel modo in cui viene gestito il calcio ai giorni nostri.
In una critica rivolta ai presidenti italiani, Preziosi ha suggerito di resistere a questa nuova realtà, in cui il business ha preso il sopravvento sulla tradizionale passione per il gioco. “Una volta c’era un legame diretto tra i presidenti e le squadre, ora le cose sono cambiate e il profilo dei proprietari è diverso,” ha commentato. Le sue parole pongono un interrogativo sulla direzione del calcio in Italia e sulla necessità di un ritorno a valori più autentici.
A chi gli ha chiesto di un possibile ritorno nel mondo del calcio, Preziosi ha risposto in maniera decisa: “Non ci penso neppure, ho già dato.” La sua affermazione riflette un certo disincanto verso il settore, in cui afferma di non riconoscere più lo spirito che animava le sue precedenti esperienze.
Le porte del calcio rimangono chiuse per Preziosi, il quale ha confermato di non essere interessato ad intraprendere un nuovo percorso come direttore o come presidente di un nuovo club. Questo nonostante il fascino che il mondo del calcio continua a esercitare. La sua testimonianza offre uno spaccato affascinante di come un ex dirigente viva in prima persona gli stravolgimenti di un settore in continua evoluzione e spesso lontano dall’idea romantica che caratterizzava il calcio di un tempo.