Il festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più attesi dell’anno in Italia, sta per prendere il via e le voci di artisti e cantautori animano il dibattito. Tra i protagonisti delle interviste, Enrico Ruggeri ha espresso le sue sensazioni in merito ai concorrenti e al panorama musicale attuale. Il cantautore milanese ha condiviso riflessioni su come i cambiamenti nel contesto musicale influenzano la percezione di un evento così storico, rivelando anche il suo interesse per un possibile ritorno in qualità di direttore artistico.
le aspettative per sanremo 2025
Ruggeri ha raccontato che quest’anno ha deciso di ridurre la sua ricerca online riguardo ai concorrenti del festival. Secondo lui, questo è un segnale positivo di cambiamento, visto che lo scorso anno sentiva la necessità di informarsi su tanti artisti. Ha sottolineato come Sanremo sia profondamente legato agli ascolti, con gli organizzatori costretti a comporre uno spettacolo variegato e attraente per il pubblico. Secondo Ruggeri, quest’edizione sembra promettere bene, grazie al ritorno di alcuni cantautori che ha personalmente apprezzato, come Brunori, Lucio Corsi e Simone Cristicchi. “Dobbiamo vedere se, tra quaranta anni, ricorderemo dieci canzoni di questo festival, solo così potremo dire che è stato un buon evento”, ha dichiarato con una nota di nostalgia e riflessione.
il dibattito sul dissing tra tony effe e fedez
Parlando del dissidio tra Fedez e Tony Effe, Ruggeri ha espresso una certa indifferenza, definendo la situazione come astute strategie di marketing. Il cantautore ha quindi espresso il suo punto di vista sulla musica trap, un genere che ascolta anche suo figlio. Ha chiarito che la popolarità della trap non lo preoccupa: “Se qualcuno ascolta ‘Bello Figo’, potrebbe non essere disposto ad ascoltare me, ma questo non cambia la mia musica”. Ha messo in evidenza che, nonostante alcuni testi possano essere volgari o sessisti, la vera arte deve avere anche un lato di poesia e complessità. Ruggeri ha ricordato come la letteratura, da Omero a Bukowski, esplora gli aspetti più oscuri dell’esistenza, sottolineando che è fondamentale avere una certa arte anche nella musica contemporanea.
un possibile ritorno a sanremo come direttore artistico
Ruggeri ha manifestato interesse per un eventuale ritorno a Sanremo, ma non come concorrente. La sua ambizione sarebbe quella di tornare in veste di direttore artistico. Ha parlato del compito delicato che un tale ruolo richiede, evidenziando come molti direttori artistici tendano a rimarcare il valore delle canzoni, ma promettendo di agire realmente in questo senso. In particolare, si è interrogato su quali brani rimarranno nella memoria collettiva nei prossimi anni, ribadendo l’importanza della qualità musicale. Humori a parte, Ruggeri ha rivelato che potrebbe sentirsi a disagio a presentarsi come artista in gara, ma ha aperto la porta a un’eventuale partecipazione.
l’album ‘la caverna di platone’: un viaggio di tre anni
Ruggeri ha svelato dettagli sul suo nuovo album “La Caverna di Platone”, uscito il 17 gennaio. L’opera, frutto di tre anni di lavoro, presenta una varietà di tracce che affrontano temi rilevanti e profondi. “Ho iniziato a scriverlo di pari passo con l’uscita di ‘La Rivoluzione’”, ha spiegato. L’album trae ispirazione dall’allegoria di Platone, in cui le persone, intrappolate in una caverna, scambiano ombre per realtà. Ruggeri ha commentato come questa visione si applichi perfettamente alla società odierna, in cui si fatica a percepire la verità.
Uno dei brani chiave dell’album è “Il Poeta”, che affronta il tema della polarizzazione delle opinioni nella società contemporanea. Ha descritto il “poeta divisivo” come una figura storicamente importante, capace di far emergere nuovi punti di vista. Ruggeri ha rivelato anche che il brano “Benvenuto chi passa da qui” è stato scritto da suo figlio Pico Rama, sottolineando l’importanza della creazione artistica anche in ambito familiare.
milano e la sicurezza: un tema scottante
Nel suo album compare anche “Il Cielo di Milano”, in cui Ruggeri riflette su temi di sicurezza nella sua città natale. Pur affermando di vivere in modo tranquillo e riservato, ha ascoltato le esperienze di suo figlio, che racconta una Milano segnata dalla violenza e dalla tensione. Ha accennato a una certa utilizzo politico del tema da parte dei media e ha avvertito di come il problema legato alla sicurezza coinvolga le persone di diverse provenienze etniche. Ruggeri ha invitato a fare attenzione ai veri problemi che affliggono la città, sottolineando la frustrazione degli stranieri onesti, spesso ingiustamente etichettati per colpe che non hanno.
un ritorno in tv e le sfide dei giovani artisti
Concluse le registrazioni per il suo programma su Rai2, “L’Occhio del Musicista”, Ruggeri ha espresso rammarico per il modo in cui il suo ritorno in tv è stato accolto. Ha detto di sentirsi amareggiato per il fatto che c’è chi ha parlato di “Tele Meloni”, quando in realtà il suo obiettivo è sempre stato quello di lavorare con nuovi talenti. Il cantautore ha sottolineato l’importanza di dare spazio a giovani artisti che, sebbene estremamente talentuosi, restano invisibili in un mercato sovraffollato. Ha menzionato artisti come Fulminacci e Mirkoeilcane, auspicando che vengano riconosciuti e valorizzati, proprio perché in grado di portare innovazione e freschezza nella scena musicale italiana.