Ercolano: arrestata una famiglia di spacciatori dopo l’allerta di un cliente guardia giurata

Un episodio di spaccio di droga a Ercolano, centro del Vesuviano in provincia di Napoli, ha portato all’arresto di un’intera famiglia coinvolta in attività illecite. L’allerta lanciata da un cliente, che si è rivelato essere una guardia giurata, non è riuscita a fermare l’operato dei carabinieri, i quali hanno effettuato un’irruzione tempestiva nell’appartamento dei presunti spacciatori. Questo evento mette in luce l’uso di codici tra i pusher per comunicare l’arrivo delle forze dell’ordine, un fenomeno che continua a persistere nel tempo.

L’allerta in codice: un cliente avverte i pusher

Nella lotta contro il traffico di droga, il linguaggio in codice è una delle pratiche più diffuse tra i pusher e le vedette. A Ercolano, l’arrivo dei carabinieri è stato segnalato con la frase «ci sta la zia», un eufemismo usato per avvertire i presenti del pericolo imminente. Questi metodi di comunicazione evolvono con il tempo, sostituendo espressioni precedenti come «la madama» o «sta piovendo leva i panni!». È sorprendente quanto gli spacciatori riescano a mantenere la loro operatività nonostante la presenza costante delle forze dell’ordine, grazie a queste tecniche.

Il cliente che ha lanciato l’allerta era una figura particolare: una guardia giurata, in servizio per altre mansioni, che ha mantenuto la sua identità segreta mentre comunicava con i pusher. La discrezione di queste interazioni mostra quanto possa essere complesso il panorama del commercio di droga in queste aree, dove le forze dell’ordine e i delinquenti interagiscono in un continuo gioco di astuzia e precauzione.

L’intervento dei carabinieri e l’arresto della famiglia

I carabinieri della Tenenza di Ercolano hanno agito con prontezza, decidendo di appostarsi nei pressi di un immobile in via Trentola. Il loro lavoro di osservazione ha rivelato un continuo via vai di persone, indicativo di attività sospette. Quando hanno fermato il primo cliente, hanno notato che tutti e quattro i soggetti usciti dall’abitazione portavano con sé dosi di cocaina. Nonostante l’allerta ricevuta, i militari hanno proceduto con l’irruzione nell’appartamento.

All’interno, la famiglia coinvolta, formata da padre, madre e figlia di 20 anni, è stata sorpresa dagli agenti. La madre, nel tentativo di sbarazzarsi della droga, ha gettato la sostanza nel lavandino, ma gli agenti sono riusciti a reperire tracce. La perquisizione ha portato al sequestro di una notevole quantità di beni, tra cui €3.554 in contante, un bilancino, una macchina per termosaldature, un coltello intriso di cocaina, e un barattolo contenente cocaina diluita in acqua, oltre a numerosi smartphone. La presenza di un sistema di videosorveglianza all’esterno dell’abitazione ha ulteriormente confermato l’intenzione della famiglia di monitorare eventuali visite da parte delle forze dell’ordine.

Ulteriori scoperte e conseguenze legali

La perquisizione condotta dai carabinieri non si è limitata all’appartamento principale, ma è stata estesa a un altro fabbricato utilizzato dal padre di 39 anni. Qui sono stati rinvenuti ulteriori 55 grammi di cocaina e due telefoni cellulari funzionanti ma di vecchia generazione. La scoperta di ulteriori prove ha rafforzato le accuse e ha portato a misure di arresto immediate.

I due genitori sono stati arrestati e portati in carcere, mentre la figlia è stata denunciata per il suo coinvolgimento. Un aspetto significante di questa operazione è stata la denuncia per favoreggiamento verso la guardia giurata, che ha avvertito i pusher del imminente intervento dei carabinieri. Inoltre, l’autorità competente ha disposto il sequestro dell’arma di ordinanza in possesso della guardia giurata, insieme al relativo munizionamento, un’azione necessaria per garantire la sicurezza pubblica e prevenire ulteriori illeciti.

Questa operazione rappresenta un’importante vittoria nella lotta contro le droghe e dimostra l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità organizzata, nonostante le sfide dettagliate che affrontano quotidianamente.

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Redazione