La recente esplosione di un power bank in un liceo di Napoli ha destato preoccupazione tra genitori e autorità scolastiche. L’incidente ha causato intossicazione a sette studenti, due dei quali sono stati trasportati al Pronto Soccorso. I carabinieri hanno avviato indagini per accertare le cause e il possibile coinvolgimento di un lotto difettoso di dispositivi. È fondamentale fare luce su quanto accaduto per garantire la sicurezza degli studenti.
L’incidente al Liceo Vittorini
Venerdì 4 ottobre, durante una normale giornata scolastica, un power bank ha preso fuoco in un’aula del Liceo Scientifico Vittorini, situato nel quartiere Arenella di Napoli. Il dispositivo, utilizzato comunemente per ricaricare i telefoni cellulari, ha provocato un’immediata combustione dello zainetto di una studentessa di 17 anni, creando panico tra gli studenti presenti. La situazione si è aggravata a causa dei fumi tossici sprigionati dall’incendio, che hanno portato a sintomi di intossicazione in sette ragazzi.
Le prime risposte dell’istituto sono state rapide: gli insegnanti hanno immediatamente evacuato l’aula e contattato il servizio di emergenza sanitaria. L’arrivo della squadra del 118 ha permesso di gestire la situazione con professionalità, fornendo bombole di ossigeno agli studenti colpiti. Il tempestivo intervento ha consentito di evitare conseguenze più gravi e di rassicurare gli allievi e il personale scolastico.
I due ragazzi che hanno dovuto ricorrere a cure più approfondite sono stati trasportati in ospedale per ulteriori accertamenti, ma fortunatamente le loro condizioni sono risultate stabili. Durante questo episodio critico, lo zaino coinvolto è stato lanciato dalla finestra per allontanarlo dalla classe e ridurre il rischio di esposizione a fumi nocivi, evidenziando così un’ottima reazione da parte del personale e degli stessi studenti.
Intervento dei carabinieri e futuri sviluppi
A seguito dell’incidente, i carabinieri sono intervenuti per condurre un’indagine approfondita. Oggi, gli agenti hanno effettuato un sopralluogo presso il Liceo Vittorini, ritirando i resti del power bank esploso e il materiale danneggiato, come lo zainetto. L’obiettivo è quello di analizzare i componenti per determinarne l’origine e verificare se il dispositivo appartenga a un lotto difettoso.
Le autorità sono intenzionate a capire se il power bank fosse conforme agli standard di sicurezza e se vi siano altri casi simili che potrebbero mettere a rischio la salute degli studenti in altre scuole. Gli esperti suggeriscono che, nel caso in cui il dispositivo risultasse difettoso, potrebbero seguire le necessarie procedure di richiamo per evitare futuri incidenti.
In aggiunta alle indagini sui dispositivi, si sta considerando l’implementazione di misure preventive nelle scuole. Queste potrebbero includere sessioni informative per genitori e alunni sui rischi legati all’uso di prodotti elettronici e la necessità di controlli periodici sull’affidabilità di tali dispositivi nelle strutture scolastiche. La sicurezza degli studenti rimane una priorità assoluta e le autorità sono impegnate a garantire un ambiente educativo sicuro e protetto.