Un’esplosione avvenuta a Ercolano ha sconvolto la comunità locale e attirato l’attenzione sulla questione della sicurezza legata al lavoro illegale. L’incidente, verificatosi il 18 novembre in un deposito abusivo di fuochi d’artificio, ha portato alla morte di tre giovani: un ragazzo di 18 anni e due gemelle di 26 anni. Questo tragico evento solleva interrogativi sul controllo e la legalità nelle attività lavorative e sulla necessità di misure di sicurezza efficaci.
La dinamica dell’incidente
L’esplosione si è verificata in via Patacca, un’area isolata tra Ercolano e San Giorgio a Cremano. Il fragore dell’evento è stato udito a chilometri di distanza e ha generato una colonna di fumo che si è elevata nel cielo, visibile da diverse zone circostanti. Pochi minuti dopo la deflagrazione, sul luogo del disastro sono intervenuti carabinieri, ambulanze e vigili del fuoco per gestire l’emergenza e cercare eventuali superstiti.
Secondo le prime informazioni, il deposito abusivo era stato predisposto per l’immagazzinamento e la preparazione di fuochi d’artificio in vista delle festività di Natale e Capodanno. Tre giovani, assunti in modo precario e senza alcuna garanzia, si sono trovati a lavorare in condizioni estremamente pericolose. La tragedia ha avuto luogo durante il loro primo giorno di lavoro, a seguito di una pausa pranzo. La scarsità di misure di sicurezza e la grande quantità di materie esplosive immagazzinate hanno innescato un’esplosione devastante, portando a un esito infausto.
Chi erano le vittime
Le vittime dell’incredibile dramma sono state finalmente identificate. Samuele Tacifù, un ragazzo di 18 anni di origine albanese, era divenuto padre solo quattro mesi fa. Gli amici e i familiari, colpiti dalla notizia, hanno avuto un grande impatto emotivo, in particolare il padre di Samuele, visibilmente distrutto dal dolore. La sua suocera, Anna Campagna, ha descritto il nipote come un lavoratore instancabile, che aveva cercato di garantire un futuro migliore alla sua famiglia.
In aggiunta a Samuele, le due gemelle, Sara e Aurora Esposito, anch’esse madri single, hanno perso la vita nell’esplosione. Le loro famiglie hanno condiviso il dramma di una giornata che inizialmente appariva serena, con un ultimo contatto avvenuto durante la pausa pranzo. La signora Campagna ha espresso il dolore di tre famiglie distrutte e ha espresso la sua frustrazione per una situazione così tragica e ingiusta. Le storie delle vittime evidenziano quanto sia importante garantire un contesto lavorativo sicuro e legale, soprattutto per i giovani.
La reazione delle autoritÃ
Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, ha reagito con sgomento all’incidente. In un comunicato, ha descritto la scena come una devastazione inimmaginabile. Il sindaco ha dettagliato che non era mai arrivata alcuna richiesta di autorizzazione al Comune per l’attività di confezionamento di fuochi d’artificio nel deposito, sollevando interrogativi su come tali attività possano continuare ad operare nell’illegalità . Buonajuto ha sottolineato la necessità di educare i giovani nei valori della legality e della sicurezza nel lavoro, evidenziando che questa tragica perdita di vite umane non può più essere tollerata.
L’incidente mette in luce il problema crescente dei depositi abusivi e del lavoro irregolare nell’area metropolitana di Napoli, chiedendo un intervento deciso e efficace da parte delle istituzioni. La comunità è in lutto e attende risposte per assicurare che simili situazioni non si ripetano in futuro.