La Seconda Rassegna del Patrimonio Immateriale della Regione Campania è un evento che richiama l’attenzione su tradizioni, cultura e rituali locali. Quest’anno, l’Accademia Etnostorica Angelo Calabrese e il Museo Etnostorico Annamaria Amitrano, situato a Somma Vesuviana e diretto da Biagio Esposito, si preparano a partecipare con un focus su due beni immateriali di rilevanza regionale. Tra essi figurano La Pertica e l’Erba Procacchio, entrambi legati al Ritual Summano dedicato a Mamma Schiavona, una figura di culto per la comunità locale.
Nell’ambito di questa rassegna, i beni immateriali rappresentano un importante strumento per la valorizzazione delle tradizioni locali. La Pertica e l’Erba Procacchio, entrambi iscritti nel Registro IPIC regionale, saranno al centro dell’attenzione. La Pertica è un simbolo di aggregazione e celebrazione, rappresentando un momento particolare della ritualità legata alla cultura contadina. L’Erba Procacchio, invece, è utilizzata in processioni e celebrazioni, conferendo un aspetto biologico e naturale al rituale.
Entrambi questi beni sono parte integrante del rito che si celebra dal sabato dopo Pasqua fino al 3 maggio, giorno dedicato alla festa della Montagna “Mamma Schiavona”. Questa figura è venerata nel territorio e il rito si configura come un atto di devozione che unisce la comunità, valorizzando le tradizioni e la cultura locale.
Il rituale summano è un complesso di eventi che si concatenano nel periodo primaverile, rappresentando un momento di grande richiamo per la comunità di Somma Vesuviana. La celebrazione inizia con il Sabato dei Fochi, quando è consuetudine accendere falò che simboleggiano la purificazione e il rinnovamento. Questi riti iniziali portano a cerimonie più formali culminanti nella festività del 3 maggio, quando si rende omaggio alla Mamma Schiavona.
Durante questi eventi, la comunità si riunisce per partecipare a processioni, ore di preghiera e momenti dedicati alla convivialità. Queste pratiche non solo rinsaldano i legami tra i partecipanti, ma offrono anche un’opportunità di riflessione sulla storia e le tradizioni del territorio. La presenza di elementi come La Pertica e l’Erba Procacchio durante le celebrazioni ne conferisce una dimensione culturale e spirituale, rendendo il rituale un’esperienza collettiva e identitaria.
Accanto all’aspetto espositivo, la rassegna offre la possibilità di partecipare a momenti di degustazione, dove è possibile assaporare prodotti tipici legati alle tradizioni locali. Questo aspetto enogastronomico permette di unire alla conoscenza culturale anche quella culinaria, offrendo ai visitatori un’esperienza completa. Prodotti a base di erbe locali, preparazioni tradizionali e dolci tipici vengono presentati per valorizzare la ricchezza della tradizione campana e stimolare l’interesse verso il patrimonio gastronomico.
La combinazione di cultura e gastronomia svolge un ruolo fondamentale nell’educazione e nella sensibilizzazione riguardo ai valori delle tradizioni locali. Attraverso queste attività, si intende stimolare non solo la partecipazione degli abitanti, ma anche quella dei turisti e di chiunque sia interessato a scoprire e apprezzare il patrimonio immateriale della Campania. La rassegna diventa quindi un’occasione imperdibile per immergersi in un’atmosfera di celebrazione e condivisione, per riscoprire le radici di un territorio ricco di storia e tradizione.
L’Accademia Etnostorica Angelo Calabrese e il Museo Etnostorico Annamaria Amitrano si attestano come punti di riferimento nel lavoro di promozione e valorizzazione delle tradizioni locali. La loro partecipazione alla Seconda Rassegna del Patrimonio Immateriale non solo mette in luce l’importanza delle tradizioni, ma mira a coinvolgere una sempre maggior parte della comunità. Il supporto e la partecipazione attiva della popolazione sono elementi cruciali per preservare e tramandare queste pratiche culturali a future generazioni.
Il lavoro di sensibilizzazione circa l’importanza di questi riti e la loro iscrizione nel Registro IPIC regionale rappresentano passi significativi verso una maggiore consapevolezza e un rispetto per la cultura locale. La valorizzazione dei beni immateriali è fondamentale non solo per il mantenimento delle tradizioni, ma anche per il rafforzamento dell’identità culturale di Somma Vesuviana e della Regione Campania nel suo complesso.