EURO 2032: la sfida degli stadi italiani, solo uno pronto e l’emergenza per il futuro

La preparazione per l’EURO 2032 si fa sempre più urgente in Italia, dove sono necessari cinque stadi normati per ospitare la manifestazione. A oggi, il panorama delle infrastrutture è preoccupante: mentre un solo impianto, lo Stadium di TORINO, è già operativo, gli altri richiedono interventi significativi e visionari. Con l’assegnazione del torneo avvenuta più di un anno fa, il tempo stringe e la mancata pianificazione rischia di compromettere l’intero evento.

La situazione attuale degli stadi italiani

Lo stadio di Torino: l’unico a norma

Lo Stadium di TORINO rappresenta attualmente l’unico stadio certificato per ospitare eventi di alto livello. Questa struttura, inaugurata nel 2011, ha già dimostrato di essere all’altezza delle aspettative, sia per quanto riguarda la capienza che per gli standard di sicurezza. Tuttavia, pur essendo un impianto di eccellenza, sole le sue caratteristiche non bastano a garantire una competizione di livello europeo per l’intero torneo.

L’Olimpico di Roma: interventi necessari

L’Olimpico di ROMA è un altro stadio che potrebbe essere parte dei campi di battaglia dell’EURO 2032. Tuttavia, per restare competitivo e sicuro, necessita di alcuni interventi strutturali. Questi lavori potrebbero rivelarsi fondamentali per migliorare la fruizione degli spettatori e per garantire i requisiti richiesti dalla UEFA. La situazione, se non affrontata con urgenza, potrebbe portare a un deterioramento dei servizi offerti, influenzando l’esperienza degli spettatori e le performance di atleti e squadre.

Le difficoltà di San Siro e la mancanza di progetti

San Siro: un simbolo in crisi

San Siro, noto per la sua storicità e importanza nel panorama calcistico mondiale, si trova in una posizione ambivalente. Se da un lato la sua iconica struttura rappresenta un elemento essenziale per il calcio italiano, dall’altro necessiterebbe di un piano di ristrutturazione importante. Nonostante varie proposte siano state esplorate, tra cui la costruzione di un nuovo impianto, il progetto è ancora in fase di stallo, mettendo a rischio il suo utilizzo nel torneo europeo. In questo contesto, risulta necessario un accordo tra i club e le autorità locali per definire la direzione da intraprendere.

Ritardi nei progetti di ristrutturazione

Con un anno già trascorso dall’assegnazione di EURO 2032, i progressi nei lavori di ristrutturazione degli impianti sembrano insufficienti. La mancanza di chiarezza nelle decisioni politiche e il ritardo nella pianificazione rischiano di compromettere non solo San Siro, ma anche altre infrastrutture fondamentali per l’evento. Molti comuni e stakeholder non hanno ancora avviato investimenti significativi, lasciando un gap preoccupante tra le aspettative della UEFA e la realtà delle strutture disponibili.

Investimento necessario nelle realtà medio-piccole

Importanza delle strutture locali

È fondamentale non soffermarsi esclusivamente sui grandi stadi quando si parla di EURO 2032. L’attenzione deve spostarsi verso le realtà medio-piccole che, se opportunamente potenziate, possono rivelarsi importanti per ospitare eventi locali e, in prospettiva, parte del grande evento europeo. Queste strutture contribuiscono alla crescita del calcio a livello locale e possono fungere da trampolino di lancio per giovani atleti.

Il modello turco: un esempio da seguire

Negli ultimi anni, la Turchia ha intrapreso un significativo programma di costruzione di nuovi stadi, con ben 13 impianti inaugurati in preparazione di eventi sportivi internazionali. Questo approccio lungimirante ha permesso al paese di modernizzare il suo panorama calcistico e attrarre competizioni di alto livello. L’Italia dovrebbe trarre ispirazione da questo modello, investendo in strutture che, seppur più piccole, possono offrire standard elevati e fungere da base per la futura crescita sportiva.

La necessità di un piano strategico per il miglioramento degli impianti è evidente. Ogni giorno che passa senza azioni concrete contribuisce a un rischio crescente di non soddisfare le aspettative della UEFA e di compromettere l’intera preparazione per l’EURO 2032.

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Redazione