L’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il settore sanitario, e la Generazione Z ne è entusiasta. Una recente ricerca condotta da Swg per Johnson & Johnson ha rivelato come i giovani credano fermamente che la ricerca scientifica e la medicina trarranno grandissimi vantaggi da queste tecnologie. Un futuro che sembra luminoso, ma che richiede anche una riflessione approfondita sul ruolo dell’essere umano nelle cure. Questo articolo esplora i risultati di questa ricerca e presenta Fattore J, un progetto innovativo che mira a connettere i giovani con il mondo della sanità.
L’intelligenza artificiale nella sanità: ottimismo e scetticismo della generazione z
Secondo la ricerca, il 68% dei giovani individua nella ricerca scientifica il settore più promettente per i benefici dell’AI, seguito dal 66% che sottolinea l’importanza della medicina. Questo entusiasmo è supportato da opinioni positive su come l’AI possa rendere il sistema sanitario più rapido , organizzato , efficace e personalizzato . Tuttavia, non manca una significativa preoccupazione per il mantenimento del contatto umano nelle cure, con il 61% degli intervistati che enfatizza l’importanza del rapporto umano nella pratica medica.
Un’altra area di interesse è la necessità di sviluppare un pensiero critico tra i professionisti sanitari, affinché possano integrare l’AI in modo efficace e responsabile. Il 47% dei partecipanti alla ricerca ha sollevato questo punto, evidenziando come la formazione e l’aggiornamento professionale siano essenziali per affrontare le sfide future.
L’analisi rivela anche il desiderio di approfondire le conoscenze sull’AI in ambito sanitario, con il 65% dei giovani interessato a ulteriori informazioni. Questo interesse include l’adozione dell’AI per diagnosi istantanee e chirurgia a distanza . Tuttavia, nonostante l’apertura, un terzo degli intervistati rimane scettico, considerandola “fantascienza”. Circa il 37% degli intervistati dubita dell’accuratezza dei metodi automatizzati di diagnosi precoce dei tumori, e il 33% non crede che l’AI possa efficacemente prevedere epidemie o malattie.
Fattore J: La piattaforma educativa sulle nuove tecnologie e salute
Fattore J è un ambizioso progetto lanciato da Johnson & Johnson, in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale Ets e l’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Da anni, questo evento si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica e della medicina. Arrivata alla sua quinta edizione, Fattore J ha già coinvolto oltre 300.000 studenti, e nel 2023 si arricchisce di eventi territoriali che si svolgeranno in alcuni dei principali ospedali e policlinici universitari di Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania.
Questi incontri rappresentano un’opportunità unica per gli studenti di interagire direttamente con professionisti del settore sanitario, offrendo loro l’occasione di scoprire come la ricerca e l’innovazione tecnologica stanno plasmando il futuro della medicina. I dipendenti di Johnson & Johnson parteciperanno a questo progetto, offrendo esperienze pratiche e visite ai siti produttivi, come quello di Latina, dove i giovani potranno seguire il percorso del farmaco dalla ricerca alla produzione.
L’iniziativa si propone non solo di informare, ma anche di ispirare i ragazzi, stimolando il loro interesse verso le carriere scientifiche e il progresso tecnologico. Questo processo di apprendimento attivo può contribuire a formare una generazione più consapevole delle opportunità e delle responsabilità legate all’uso dell’AI nella sanità.
La voce delle istituzioni: supporto e impegno verso un futuro migliore
Il lancio di Fattore J ha visto la presenza di importanti figure istituzionali e scientifiche che hanno riconosciuto l’importanza di una simile iniziativa. Emanuele Monti, presidente della Commissione Welfare della Regione Lombardia, ha evidenziato come l’innovazione tecnologica nell’ambito della salute possa migliorare la qualità della vita. Monti ha, inoltre, sottolineato l’importanza dell’impegno sociale e della responsabilità legata all’uso delle nuove tecnologie, affermando che è fondamentale coinvolgere i giovani in questo percorso.
Gustavo Galmozzi, presidente della Fondazione Irccs di Milano, ha parlato della necessità di trasmettere ai giovani la passione per la ricerca. Ha evidenziato come il progresso scientifico sia essenziale per lo sviluppo di terapie innovative nella lotta contro il cancro. Galmozzi ha quindi condiviso l’auspicio che l’esperienza di Fattore J possa avvicinare i giovani a un mondo spesso percepito come distante, incuriosendoli verso il settore scientifico.
Mario Sturion, amministratore delegato di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia, ha discusso delle opportunità straordinarie che l’AI può offrire per trasformare il futuro della salute. Sturion ha dichiarato che l’innovazione non si limita solo alla creazione di nuovi trattamenti, ma include anche la responsabilità sociale di rendere questi avanzamenti accessibili a tutti.
Mirta Michilli, direttrice generale di Fondazione Mondo Digitale, ha ribadito come Fattore J non sia solo un’iniziativa educativa, ma una rivoluzione sociale volta a creare una nuova cultura della salute, aperta e inclusiva. L’obiettivo è formare una generazione che possa affrontare le sfide del futuro con competenza e responsabilità, a beneficio della società nel suo complesso.
La trasformazione sanitaria è un campo in rapido cambiamento, e l’impegno di istituzioni, aziende e giovani forma una sinergia vitale per costruire un futuro inclusivo e innovativo, dove l’intelligenza artificiale torni a essere una risorsa al servizio della salute e del benessere collettivo.