FIFPro accusa il Pomigliano Femminile: rivelazioni choc su contratti e comportamenti inappropriati

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Il club del Pomigliano Femminile, che recentemente ha concluso un periodo in Serie A e attualmente non partecipa a nessun torneo, è al centro di gravi accuse avanzate da un rapporto della FIFPro. Il documento evidenzia una serie di comportamenti discutibili e spesso illegali da parte della dirigenza. Ex tesserate del club hanno contattato il sindacato mondiale dei calciatori — sia maschili che femminili — e l’Associazione Italiana Calciatori per denunciare violazioni riguardanti contratti falsi, ritenuta dei salari e gravi episodi di molestie.

Le denunce di negligenza e maltrattamenti

Problematiche relative ai pagamenti e agli stipendi

Secondo quanto contenuto nel rapporto, verso la metà della scorsa stagione il Pomigliano Femminile ha interrotto i pagamenti a giocatori e staff tecnico. Le testimonianze anonime di diverse calciatrici hanno svelato una situazione lavorativa deteriorata. A complicare le cose, alcune giocatrici hanno riferito di episodi inquietanti, come l’ingresso non autorizzato di figure legate alla dirigenza nei loro appartamenti. In un caso, una calciatrice si è vista sorprendere da un uomo sconosciuto, all’interno della sua abitazione, mentre ascoltava musica.

Il malcontento è emerso ulteriormente all’inizio della campagna 2023/24. Una delle giocatrici, Player A, ha condiviso le sue preoccupazioni sulla mancanza di comunicazioni e sui ritardi nei pagamenti. Aggiunge che, nonostante i reiterati tentativi di contattare la dirigenza riguardo le buste paga, nessuno rispondeva alle sue richieste. Ulteriori problemi si sono generati in seguito a un infortunio, quando la calciatrice ha ricevuto intimidazioni riguardo alle sue presenze agli allenamenti.

Problemi legati alla salute e all’assistenza medica

Le inadeguatezze dell’assistenza medica fornita dal club sono state evidenziate anche da Player B, che ha descritto la situazione in termini allarmanti. Secondo quanto riferito, il club non disponeva dei mezzi necessari per riabilitare le giocatrici infortunatesi, come macchine per il ghiaccio, e ha spinto i giocatori a tornare in campo troppo presto. Ciò ha portato a un aggravamento delle lesioni, con un caso specifico in cui tempo dopo il medico di squadra ha minimizzato i problemi riscontrati da un giocatore.

In base al regolamento FIGC, le calciatrici avrebbero dovuto essere sottoposte a controlli medici semestrali; tuttavia, molte hanno dichiarato di non aver mai ricevuto una visita medica individuale al momento della loro firma con il Pomigliano.

Molestie e aggressioni: testimonianze inquietanti

Episodi di molestie all’interno del club

I racconti delle calciatrici non si fermano alla negligenza economica e medica. Player C ha esposto le problematiche legate ai comportamenti del presidente del club, che avrebbe imposto pratiche religiose ai membri della squadra, indipendentemente dalla loro fede personale. Questo e altri episodi hanno alimentato un clima di insoddisfazione e disagio senza precedenti.

Un altro caso riportato da Player D riguarda molestie subite da un uomo legato al club, il quale, dopo aver inizialmente comportato maniera professionale, ha successivamente inviato messaggi inappropriati e ha tentato di forzare situazioni di incontro. La calciatrice ha rivelato di aver dovuto installare una telecamera nella propria abitazione a causa della sua condotta indesiderata, inclusi episodi di intrusione.

Queste denunce sollevano interrogativi sul modo in cui il Pomigliano Femminile ha gestito non solo il benessere delle calciatrici, ma anche la loro integrità e sicurezza personale. Le testimonianze aggregano un quadro di preoccupazione sulla salvaguardia delle professioniste del calcio, difficilmente sfuggite alla trascuratezza e all’abuso di potere.

L’emergere di tali informazioni getta un’ombra sul futuro del settore calcistico femminile in Italia e sulla necessità di miglioramenti significativi nel trattamento delle atlete all’interno di tutte le organizzazioni sportive.

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