Filip Stankovic, portiere del Venezia, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di DAZN dopo il fischio finale del match contro il Napoli. Un incontro intenso che ha visto il Venezia impegnato fino all’ultimo, con il numero uno lagunare che ha messo in mostra le sue abilità in porta, contribuendo notevolmente alla prestazione della sua squadra, nonostante la sconfitta subita a dieci minuti dalla fine.
L’analisi della prestazione
Durante l’intervista, Stankovic ha espresso la sua soddisfazione per l’ottima prestazione personale, ammettendo che per il suo ruolo le parate sono state molte e fondamentali. “Oggi sì, ho fatto quasi tutte parate! Sono felice per quello che ho mostrato in campo, ma c’è un po’ di rammarico perché abbiamo perso,” ha dichiarato. Con queste parole, il giovane portiere ha messo in evidenza come, a dispetto delle singole prestazioni, il risultato finale rimanga sempre una priorità. Stankovic ha evidenziato l’importanza della mentalità, affermando che il pensiero ora è già rivolto alla prossima partita, segno della determinazione del Venezia nel cercare di migliorare.
La parata decisiva su Lukaku
Un momento chiave dell’incontro si è rivelata la parata effettuata nel secondo tempo su Romelu Lukaku, un’azione che ha messo alla prova le capacità reattive di Stankovic. “La parata più difficile? È stata senza dubbio quella su Lukaku! Sono rimasto fermo fino all’ultimo e sono riuscito a reagire al suo tiro, che era molto veloce. A mio favore è intervenuto anche il palo,” ha spiegato, tracciando un bilancio della sua reazione a un giocatore del calibro di Lukaku. Questo episodio ha messo in luce le qualità del portiere, oltre alla naturale tensione di dover affrontare un attaccante così potente e imprevedibile.
L’esperienza con Lukaku all’Inter
Nell’intervista, Stankovic ha anche rievocato i tempi trascorsi all’Inter, quando era il quarto portiere e si allenava con Lukaku. “Lukaku calciava rigori durante gli allenamenti e io ero lì a vederlo. Oggi, pur non avendo studiato particolarmente le sue abitudini, mi sono lasciato guidare dall’istinto,” ha spiegato il portiere. Questa esperienza passata ha contribuito a formare un legame di rispetto tra i due, con Stankovic che ha augurato il meglio a Lukaku, riconoscendo le sue qualità straordinarie come calciatore. Una testimonianza di come il calcio possa intrecciare destini diversi, ma comunque legati da un comune amore per questo sport.
La preparazione e l’atteggiamento da esibire in campo
Infine, Stankovic ha menzionato la preparazione mentale per affrontare i rigori. “Ho guardato alcuni suoi rigori, ma avevo la sensazione che non si fermasse conoscendomi, per non darmi il tempo di prepararmi: ho quindi scelto un angolo e ci sono andato a tutta,” ha commentato. Questa affermazione fa riferimento non solo alla concezione del gioco di squadra, ma anche all’importanza dell’istinto e della prontezza di riflessi nel ruolo del portiere, potendo contare su un bagaglio di esperienze accumulate anche in contesti passati di grande prestigio.
In attesa della prossima sfida, il portiere del Venezia si prepara a continuare a lavorare sodo per contribuire al successo della sua squadra, riflettendo su quanto appreso negli incontri passati. La determinazione e l’impegno rimangono i fari che guidano il suo cammino nel mondo del calcio.