Il dibattito sulla necessità di rinnovare le infrastrutture sportive del paese si sta intensificando, con Forza Italia in prima linea per promuovere una nuova legislazione. Sotto la guida del senatore Mario Occhiuto, il partito sta elaborando una proposta che si propone di affrontare problemi di lunga data, come l’età media degli impianti italiani, che attualmente si attesta attorno ai 61 anni. Inoltre, una significativa porzione degli stadi, pari al 60% dei 129 impianti omologati, risale a periodi compresi tra il 1920 e il 1970.
Le necessità legislative per il settore sportivo
La proposta di Forza Italia si configurerà come un intervento strategico volto a semplificare significativamente il quadro burocratico legato alla realizzazione e ristrutturazione delle infrastrutture sportive. Uno dei punti salienti della norma prevede l’ottimizzazione delle procedure di appalto e la velocizzazione della conferenza di servizi. L’intento è di rendere il percorso burocratico non solo meno complesso, ma anche più rapido, al fine di favorire un ambiente più dinamico per gli investimenti nel settore.
In aggiunta, la proposta include incentivi economici volti a stimolare investimenti privati nei progetti di costruzione e riqualificazione degli impianti. La creazione di un fondo nazionale dedicato al finanziamento di tali iniziative potrebbe rappresentare una leva importante per attrarre risorse e capitali. Infine, un censimento degli impianti sportivi esistenti è previsto per avere un quadro più chiaro delle condizioni attuali e delle necessità di intervento.
Questa iniziativa è in linea con le azioni già intraprese dal ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, che ha avviato un tavolo di lavoro con il Ministero dell’Economia e delle Finanze sei mesi fa. Abodi ha definito il miglioramento delle infrastrutture sportive come una priorità strategica, che non solo si colloca all’interno di un’ottica di modernizzazione, ma che trova particolare urgenza in vista dell’Europeo di calcio del 2032, che vedrà l’Italia come co-organizzatrice con la Turchia.
L’importanza degli stadi e le tempistiche di intervento
Il ministro ha posto l’accento sulle tempistiche da rispettare, affermando che la scelta di sei stadi principali dovrà essere effettuata in tempi brevi. Tra questi, tre sono già identificabili e sono gli stadi di Juventus, Milano e Roma. Abodi ha sottolineato che vi sarà una competizione tra diverse città , tra cui Verona, Napoli, Genova, Cagliari, Bari, Palermo, Bologna e Firenze, per determinare l’inclusione dei propri impianti nelle manifestazioni sportive future.
Tuttavia, Abodi ha chiarito che non intende far passare l’Europa come un’imposizione sulla gestione degli stadi, evidenziando la necessità di avere un piano sostenibile che possa essere portato avanti nel tempo. In merito alla possibilità di nominare un commissario per la gestione degli impianti, il ministro ha affermato che questa opzione rimane sul tavolo, sottolineando la dipendenza dell’attuazione di tale figura dalle risposte e collaborazioni che arriveranno dai club e dalle amministrazioni coinvolte.
Sfide burocratiche e finanziamenti per il settore sportivo
Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta, i rappresentanti di Forza Italia hanno messo in evidenza come l’eccessiva burocrazia rappresenti uno degli ostacoli principali al rinnovamento degli stadi. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, e Claudio Lotito, senatore e presidente della Lazio, hanno sottolineato l’intenzione di semplificare i percorsi amministrativi, rendendo così più accessibile la realizzazione di progetti sportivi.
Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo , ha discusso dell’importanza del suo ente nel supportare finanziariamente le iniziative legate alla ristrutturazione e alla costruzione degli impianti. Inoltre, Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di adeguare le strutture alle innovazioni future, ponendo le basi per il progresso dello sport italiano.
Le questioni sollevate dai rappresentanti politici e dagli esperti del settore rivelano una chiara consapevolezza delle sfide attualmente affrontate dagli impianti sportivi, nonché le opportunità che possono derivare da una legislazione più favorevole e da un approccio collaborativo tra le istituzioni governative e gli enti sportivi.