Nel cuore di Casoria, la comunità si è radunata per dare l’addio a Santo Romano, un ragazzo di 19 anni tragicamente ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio. In un clima di profondo dolore e intensa commozione, i funerali si sono svolti nella chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, dove amici e familiari hanno riservato un’accoglienza solenne al feretro. Con maglie bianche recanti la scritta “Santo per sempre”, i partecipanti hanno voluto rendere omaggio alla giovane vita stroncata, unendosi in un coro di amore e solidarietà.
L’atmosfera nella chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe era carica di emozione. Quando la bara bianca di Santo Romano è stata portata all’interno, un applauso fragoroso è esploso, quasi a volere riempire il vuoto lasciato dalla sua scomparsa. Questa manifestazione di affetto collettivo ha dimostrato quanto fosse amato e rispettato il giovane, un simbolo per una comunità sconvolta dalla violenza.
Amici e compagni di squadra, riuniti per l’ultima volta in questo luogo sacro, hanno intonato il canto “Santo vive con noi”, un’invocazione a mantenere vivo il suo ricordo. La chiesa era affollata e l’atmosfera carica di tristezza, mentre molti presenti si sono disposti a terra, accogliendo simbolicamente il dolore collettivo.
I gonfaloni dei comuni di Casoria e San Sebastiano, insieme a quello della Regione Campania, adornavano il lato destro della chiesa, rappresentando un sostegno istituzionale a una famiglia in lutto. La comunità ha mostrato una forte coesione, unita nel ricordo del giovane, le cui potenzialità sono state stroncate da un atto di violenza insensato.
Tra i presenti, il momento più toccante è stato forse quello del fratello maggiore di Santo, che si è avvicinato alla bara, posandovi le mani sopra in segno di affetto e rispetto. L’immagine di un giovane uomo, in stato di turbamento, che vive il dolore di una perdita incolmabile, ha colpito profondamente i presenti.
Il rito funebre si è trasformato in un’esperienza collettiva di lutto, un’occasione per esprimere il dolore ma anche per riaffermare la vita e il ricordo di Santo Romano. Gli amici hanno condiviso aneddoti, raccontando di momenti di gioia trascorsi insieme, e come la sua presenza le avesse arricchite. La chiesa si è trasformata in un luogo di celebrazione della vita, pur mantenendo un forte senso di tristezza.
Nelle parole e nelle azioni dei presenti, emergeva una richiesta di giustizia e di sensibilizzazione rispetto a fenomeni di violenza sempre più allarmanti. L’intensità del dolore ha mostrato come, in situazioni così drammatiche, la comunità possa unirsi e cercare conforto l’uno nell’altro.
Nel corso della cerimonia, emergono chiaramente le emozioni di chi ha conosciuto e amato Santo. La sua figura è stata idealizzata, ma anche ricordata con realismo. Non si è trattato soltanto di un funerale, ma di un momento di riflessione sulla comunità, sulle relazioni e su quanto sia fragile la vita.
La tragicità dell’evento ha provocato una profonda riflessione sull’importanza di combattere la violenza e di valorizzare la vita di ogni individuo, in particolare dei giovani, che rappresentano il futuro della società. La serata si è conclusa con un richiamo a mantenere vivo il ricordo di Santo, promuovendo messaggi di pace e speranza. Gli amici e i familiari, mentre lasciavano la chiesa, hanno rinnovato il loro impegno a conservare intatti i valori che Santo incarnava: la gioia, l’amicizia e l’amore.
La cerimonia funebre di Santo Romano non si limiterà a essere un semplice addio; rappresenta un appello a tutti affinché la memoria del giovane continui a guidare le coscienze e le azioni della comunità. Il suo spirito, purtroppo stroncato, resterà una fonte di ispirazione e di riflessione.