Un’emergente pratica di estorsione, nota come “cavallo di ritorno”, ha colpito recentemente i comuni di Marano e Villaricca, spingendo le forze dell’ordine ad intensificare le loro operazioni di sicurezza. In questo contesto, due distinti eventi hanno portato alla cattura di sospetti, consentendo di svelare l’allarmante fenomeno del furto d’auto legato a richieste di riscatto.
Nel primo pomeriggio di un giorno qualsiasi, un uomo residente a Marano denuncia il furto della propria automobile ai carabinieri della locale stazione. Ma la situazione si complica notevolmente, poiché il ladro ha contattato il proprietario dell’auto proponendo uno scambio: una somma di denaro in cambio della restituzione del veicolo rubato. Questo tipo di estorsione, che si traduce nel termine giuridico “cavallo di ritorno”, implica un reato di estorsione aggravata, secondo le normative vigenti in Italia.
In risposta a questa segnalazione, le autorità decidono di pianificare un’operazione per intrappolare i colpevoli durante lo scambio. I carabinieri organizzano un incontro sotto copertura, utilizzando un’auto civile e mantenendo un profilo basso. I militari sono pronti a intervenire per sventare il tentativo di estorsione.
Tre sospetti si presentano per ricevere il denaro, a bordo del veicolo appartenente alla vittima del furto. I carabinieri, pronti ad agire, non tardano a mettere in atto la loro strategia. Quando i tre tentano di fuggire, l’intervento delle forze dell’ordine è rapido ed efficiente. Durante il tentativo di scappare a piedi, un uomo viene catturato quasi all’istante, mentre gli altri due riescono a sfuggire.
L’arrestato, un maranese di 45 anni, risulta essere già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati. Questo episodio mette in luce l’importante lavoro di monitoraggio e intervento svolto dai carabinieri, evidenziando l’urgenza di affrontare il fenomeno delle estorsioni legate ai furti d’auto.
Poco tempo dopo il blitz a Marano, un altro cittadino di Villaricca si trova in una situazione analoga. Anche in questo caso, il tema del “cavallo di ritorno” emerge in modo preoccupante. Il proprietario dell’auto, che ha subito il furto mentre si trovava a casa, decide di rivolgersi alle forze dell’ordine. Dopo la denuncia, le forze dell’ordine organizzano un’altra operazione per prevenire un secondo tentativo di estorsione.
Due uomini si presentano per ritirare il denaro, ma a differenza di quanto accaduto a Marano, questa volta non riescono a scappare. Grazie al tempestivo intervento dei militari, entrambi vengono arrestati con l’accusa di estorsione aggravata. I due uomini, di 55 e 57 anni, provenienti da Mugnano, sono attualmente oggetto di indagini per capire se possano avere un legame con i fuggitivi dell’incidente precedente.
L’azione congiunta delle forze dell’ordine nei casi di Marano e Villaricca rappresenta un passo significativo nella lotta contro i reati legati ai furti d’auto e alle estorsioni ad essi collegate. Le indagini proseguono, con particolare attenzione a eventuali gruppi di criminalità organizzata che potrebbero operare in questi territori. La collaborazione tra cittadini e carabinieri gioca un ruolo cruciale nella prevenzione e nell’identificazione di ulteriori eventi criminali.
Le autorità invitano i cittadini a mantenere alta la guardia e a segnalare qualsiasi sospetto, evidenziando che insieme è possibile affrontare con maggiore efficacia fenomeni sociali così gravi come il furto d’auto e l’estorsione.