Furti di farmaci in ospedale: Proposte per una maggiore sicurezza e tracciabilità in Italia

Furti di farmaci in ospedale: Proposte per una maggiore sicurezza e tracciabilità in Italia - Ilvaporetto.com

Le strutture sanitarie italiane sono sempre più vulnerabili a furti di farmaci, in particolare quelli ad alto costo. Pier Luigi Petrone, presidente di Assoram e vicepresidente di Farmindustria, ha proposto soluzioni efficaci per contrastare questo fenomeno, evidenziando la necessità di rifornimenti centralizzati e di un sistema di tracciabilità per le confezioni.

Il problema dei furti di farmaci nelle strutture sanitarie

Il recente furto di farmaci chemioterapici per un valore di circa 680.000 euro nel Policlinico Federico II ha riacceso l’attenzione sul grave problema della sicurezza nelle strutture sanitarie italiane. Questi eventi sono diventati una costante in molte città e regioni, evidenziando la fragilità dei sistemi attuali di protezione. Secondo Petrone, è fondamentale rivedere le modalità di conservazione e distribuzione dei farmaci, suggerendo che le scorte vengano gestite in magazzini centralizzati piuttosto che in ambienti come gli ospedali.

Gli ospedali, per loro natura, sono luoghi molto frequentati. Sono accessibili al pubblico e ospitano un gran numero di persone, tra pazienti, familiari e personale. Questo aumenta notevolmente la possibilità di atti illeciti e furti. Tra le proposte formulate vi è la creazione di centri di stoccaggio sicuri, dove i farmaci possono essere controllati costantemente tramite sistemi di vigilanza e di sicurezza avanzati. Una volta centralizzati, i rifornimenti quotidiani potrebbero essere effettuati con maggiore facilità, riducendo il rischio di furti e rendendo più sicura la catena di distribuzione.

Logistica e distribuzione: il ruolo cruciale della sicurezza

Petrone ha sottolineato l’importanza di una logistica efficace per garantire la maggiore sicurezza dei farmaci. Centralizzare i magazzini non si traduce solo in una riduzione dei furti, ma offre anche l’opportunità di implementare strategie di distribuzione più sicure. Da questi magazzini, pellet di farmaci potrebbero essere consegnati direttamente ai pazienti, perfino a domicilio, specialmente per quelli che necessitano di terapie continuative. Questo richiede un’interazione coordinata tra le aziende farmaceutiche, i centri di stoccaggio e gli ospedali, fondamentale per gestire il flusso di medicinali in modo ottimale.

A tal proposito, è importante menzionare la sfida della gestione dei medicinali rubati. In assenza di un sistema centralizzato, il destino di questi farmaci può rimanere incerto. Molti di essi finiscono nel mercato nero, mentre altri possono venire distrutti o abbandonati. Per alcuni ladri, la difficoltà di smaltire il carico rubato può trasformarsi in una perdita a causa della delicatezza di molti di questi farmaci, che richiedono specifiche condizioni di conservazione.

La nuova tracciabilità dei farmaci: una risposta ai furti

Una notizia positiva si delinea all’orizzonte per il settore: dal prossimo anno, anche in Italia avrà inizio il sistema di tracciabilità europeo per i farmaci. Questo nuovo sistema sarà in grado di monitorare ogni singola confezione, non limitandosi solamente ai lotti e le scadenze. Questa misura si propone di essere un’arma efficace nella lotta contro i furti di farmaci, un crimine che non solo danneggia il settore, ma colpisce direttamente i pazienti affetti da patologie complesse.

Il Ministero della Salute e l’Agenzia italiana del farmaco hanno istituito forum di confronto regolari, ogni 40-45 giorni, per analizzare i dati sui furti di medicinali e applicare misure preventive. Ogni ospedale è collegato a un database centrale, dove vengono registrati gli eventi di furto. Questa rete di comunicazione potrebbe fungere da deterrente per chi intende commercializzare i farmaci rubati, aumentando la consapevolezza delle azioni da intraprendere sia da parte delle autorità competenti che delle strutture sanitarie stesse.

L’implementazione di questi sistemi non solo migliorerà la sicurezza, ma contribuirà anche a ripristinare la fiducia nel sistema sanitario da parte dei pazienti e delle famiglie.

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