Recenti episodi di furti e rapine ai danni di calciatori del Napoli hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza dei giocatori e delle loro proprietà a Napoli. Tuttavia, le indagini condotte dalla Polizia di Stato non hanno trovato alcun segnale di un disegno criminale orchestrato. Gli esperti continuano a considerare i vari incidenti come casi isolati, senza alcun collegamento apparente tra di loro. In questo contesto, emergono dettagli allarmanti riguardanti i singoli incidenti che coinvolgono i calciatori Matteo Politano, Juan Jesus e David Neres.
Matteo Politano: il furto dell’auto a Posillipo
Il difensore Matteo Politano è stato recentemente vittima di un furto d’auto avvenuto nel quartiere di Posillipo. Nella notte dell’incidente, il calciatore ha comunicato il furto alla Digos, la Divisione Investigazioni Generali e Operative, che è principalmente dedicata a reati gravi e alla sicurezza di personalità pubbliche. L’auto rubata era una Smart, un modello noto per il suo valore di mercato accessibile e frequentemente ricercato dai ladri.
Le indagini sono state trasferite alla Squadra Mobile della Questura di Napoli, sotto la direzione di Giovanni Leuci, per esplorare il furto in un contesto più ampio. Al momento, le autorità non hanno trovato prove che suggeriscano l’esistenza di un attacco mirato. L’assenza di elementi indicativi di dizioni più gravi, come furti intimidatori, indica la probabilità che si tratti di un furto banale, non collegato a una strategia criminale ben definita.
La sicurezza dei calciatori resta una questione di fondamentale importanza, soprattutto dopo eventi di violenza e rapine nel passato recente. Politano e la sua compagna si trovano a gestire una situazione indesiderata, mentre continuano le indagini per rintracciare l’automobile rubata, che potrebbe rivelarsi difficile data la natura del furto stesso.
Juan Jesus e il tentativo di furto
Solo poche ore dopo l’episodio di Politano, il difensore Juan Jesus ha divulgato su Instagram foto che mostrano la sua automobile, una Range Rover, danneggiata in quello che sembrerebbe essere un tentativo di furto. La Digos è stata immediatamente coinvolta, e la denuncia è stata presentata presso il commissariato Posillipo, che sta guidando le indagini.
Un elemento che desta preoccupazione è la presenza di cinque AirTag rinvenuti da Juan Jesus all’interno della sua auto. Questi dispositivi potrebbero essere stati utilizzati per monitorare i suoi spostamenti, suggerendo che il calciatore potesse essere il bersaglio di una banda organizzata. La possibilità che i ladri avessero in mente di rubare l’auto in circostanze più favorevoli aumenta il livello di allerta. La polizia sta valutando questa situazione con attenzione, cercando di stabilire se ci siano collegamenti con i recenti furti avvenuti in città .
L’aggressione a David Neres: una rapina violenta
Un episodio che ha destato allarme è stato quello che ha coinvolto David Neres il 31 agosto. Mentre si trovava da solo in un van e si dirigeva verso il suo alloggio, Neres ha subito un’aggressione da parte di malviventi. I rapinatori hanno infranto il finestrino del veicolo, puntando una pistola contro di lui e costringendolo a consegnare un orologio dal valore consistente, stimato in 100 mila euro.
Le autorità competenti stanno attualmente indagando sulla rapina attraverso la Squadra Mobile, focalizzandosi su una presunta banda attiva nella zona di Fuorigrotta, un quartiere di Napoli. Questo evento sottolinea i rischi che i calciatori affrontano, non solo in termini di furti, ma anche di violenza diretta. Gli investigatori stanno lavorando per identificare i responsabili e recuperare l’orologio rubato, ma la mancanza di informazioni sui ladri rimane un ostacolo significativo.
Questi incidenti evidenziano non solo la vulnerabilità dei calciatori, ma anche la necessità di intensificare le misure di sicurezza per salvaguardare gli atleti e le loro famiglie. Le indagini della Polizia di Stato continuano, mentre risuona l’allerta sulla sicurezza pubblica a Napoli.