Furto al Policlinico Federico II: rubati medicinali per un valore di 680 mila euro

Nel cuore della notte, il Policlinico Federico II di Napoli è teatro di un furto che ha sollevato un allerta sui rischi legati alla sicurezza dei farmaci. I ladri hanno portato via medicinali chemioterapici per un valore di oltre 680.000 euro, lasciando una scena da scolpire nella memoria di chi lavora in quella struttura. Questo evento non solo mette a rischio la salute dei pazienti oncologici, ma mostra un fenomeno inquietante: il mercato nero dei farmaci.

Il furto e le prime indagini

Una scena desolante

Martedì mattina, i professionisti del settore sanitario che operano presso l’unità di manipolazione dei chemioterapici antiblastici del Policlinico Federico II si sono trovati di fronte a un paesaggio di caos. Medicinali sparsi a terra, armadietti rovesciati e cassetti aperti avevano già raccontato l’entità del furto. I ladri, dopo un’accurata preparazione, hanno sottratto una quantità considerevole di farmaci, diversi dei quali destinati a pazienti in chemioterapia.

Il direttore generale del Policlinico, Giuseppe Longo, ha confermato l’accaduto e ha sporto denuncia ai Carabinieri. La denuncia include un elenco dettagliato dei farmaci rubati, con i rispettivi codici e numeri identificativi. Le indagini sono ora in pieno corso, e la polizia sta analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza nei pressi dell’Umaca. Gli investigatori ipotizzano che i ladri avessero informazioni interne dettagliate, suggerendo la presenza di una talpa all’interno della struttura.

Il mercato nero dei farmaci

Il traffico illecito di medicinali chemioterapici è un fenomeno preoccupante, spesso alimentato dalla domanda per cure non accessibili attraverso i normali canali legali. La vendita di farmaci rubati può avvenire nei mercati paralleli, soprattutto in paesi dove le risorse sanitarie sono scarse. In alcune circostanze, questi farmaci sono destinati a criminali e boss della malavita, privando i pazienti legittimi delle cure necessarie.

Longo ha sottolineato che, sebbene il Policlinico Federico II stia ora facendo fronte all’emergenza, il furto di farmaci chemioterapici è un fenomeno non isolato; episodi simili si sono già registrati in altre strutture sanitarie della zona. Ciò denota una vulnerabilità sistemica del sistema sanitario che richiede un’analisi approfondita e misure di sicurezza rafforzate.

L’impatto sui pazienti

Conseguenze immediate per i pazienti oncologici

L’annuncio del furto ha avuto ripercussioni dirette sui pazienti oncologici che si stavano preparando a ricevere la chemioterapia. Molti di loro sono stati costretti a tornare a casa, destabilizzati dall’incertezza. Tuttavia, il Policlinico ha prontamente pianificato un rimpiazzo delle scorte, ottenendo forniture urgenti dalle aziende farmaceutiche, consentendo così il recupero delle sedute il giorno successivo.

Questi eventi pongono una domanda inquietante sulla sicurezza dei pazienti. I farmaci chemioterapici sono estremamente delicati e necessitano di condizioni di conservazione rigorose. La catena del freddo deve essere mantenuta, e l’uso di medicinali rubati, i cui standard di conservazione potrebbero non essere garantiti, rappresenta un serio rischio per la salute di chi si affida a tali trattamenti.

L’appello per una maggiore sicurezza

Longo ha messo in evidenza che il furto non solo priva le persone bisognose dei farmaci essenziali, ma pone anche in allerta le autorità competenti sull’importanza di migliorare la sorveglianza e la sicurezza nelle strutture sanitarie. È necessaria un’azione coordinata tra le istituzioni sanitarie e le forze dell’ordine per prevenire futuri incidenti simili e proteggere così i pazienti più vulnerabili dalla predazione di un mercato illegale che compromette il loro diritto alla salute.

Il Policlinico Federico II si impegna a garantire la continuità delle cure e ha già avviato una revisione dei protocolli di sicurezza per tutelare pazienti e dipendenti, bilanciando la necessità di assistenza sanitaria con un ambiente sicuro.

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Redazione