Furto all’Avis di Sant’Anastasia: un ladro danneggia la sede per un bottino irrisorio

Un episodio di furto ha colpito l’Avis di Sant’Anastasia, un’associazione di volontariato attiva nella raccolta di sangue, generando preoccupazione e rabbia tra i volontari. L’evento è avvenuto intorno alle 2 di notte in via Pomigliano 38, quando un ladro ha danneggiato la sede del gruppo per un bottino che, sebbene di scarso valore economico, risulta essere cruciale per le attività quotidiane dell’associazione. Questo furto mette in evidenza le difficoltà che molte organizzazioni di volontariato affrontano, specialmente in un periodo in cui la solidarietà è essenziale.

Il furto e i danni subiti

Dettagli dell’accaduto

Intorno alle 2 di notte, il ladro ha fatto il suo ingresso nella sede dell’Avis di Sant’Anastasia, forzando l’ingresso. Prima di entrare, si è aggirato all’esterno, come testimoniano le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno confermato il momento esatto dell’effrazione. Una volta all’interno, il ladro ha rovistato tra i cassetti, portando via un cellulare. Sebbene questo dispositivo non abbia un grande valore economico sul mercato, il suo significato per l’associazione è ben superiore. Il telefono in questione è infatti una risorsa fondamentale per gestire i contatti e le applicazioni relative alla raccolta di sangue.

La richiesta dei volontari

In seguito al furto, i volontari hanno lanciato un appello accorato al ladro, chiedendo la restituzione del cellulare. “Basterebbe lasciarlo nella cassetta della posta”, hanno dichiarato, evidenziando come, oltre al valore materiale, il telefono contenga informazioni vitali per la loro attività. “Abbiamo i contatti di tutti i donatori e strumenti per creare contenuti digitali. Senza di esso, la nostra operatività è compromessa”, hanno aggiunto, sottolineando l’importanza di ciò che è andato perso.

Le reazioni e l’impatto sull’attività dell’associazione

Stanchezza e determinazione dei volontari

Questo furto segna la quinta volta che l’Avis di Sant’Anastasia subisce un attacco simile in pochi anni. La stanchezza è palpabile tra i membri dell’associazione, che, sebbene riconoscano che il danno economico sia limitato, esprimono la loro frustrazione per la continua precarietà a cui sono sottoposti. “Siamo stanchi di subire: anche il valore del danno è basso, ma il continuo ripetersi della situazione ci preoccupa”, hanno dichiarato.

La raccolta sangue in programma

Nonostante il furto e il danno subito, l’Avis ha confermato che la raccolta di sangue programmata per sabato 10 agosto si svolgerà regolarmente. I volontari, infatti, non intendono fermarsi nella loro missione di aiutare chi ha bisogno e continuano a lavorare con impegno per garantire un servizio essenziale per gli ospedali e i pazienti in difficoltà. In un momento in cui la richiesta di sangue è alta, il loro sacrificio è fondamentale.

La richiesta di maggiore sicurezza

Raggiungere azioni per la prevenzione

La situazione solleva interrogativi sulla sicurezza del territorio, dove episodi come questo sembrano ripetersi. I volontari hanno suggerito che un incremento dei controlli possa contribuire a ridurre gli atti vandalici e a farli sentire più tutelati. “Maggiori controlli nel quartiere farebbero sentire tutti più sicuri. Non vogliamo che altri subiscano quello che abbiamo subito noi”, hanno commentato, esprimendo la loro volontà di continuare a lottare per il bene della comunità.

La determinazione dei membri dell’Avis di Sant’Anastasia di non lasciarsi abbattere da eventi come quello di stanotte è un chiaro esempio di come il volontariato possa perseverare anche in circostanze avverse, continuando a mettere in primo piano l’importanza della solidarietà e del supporto alla salute pubblica.

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Redazione