Il mondo del calcio piange la scomparsa di Gaetano Salvemini, figura di spicco nel panorama calcistico italiano, scomparso a 82 anni a Reggio Emilia. Con una carriera che ha attraversato diversi decenni, Salvemini ha lasciato un segno indelebile nelle squadre che ha allenato. Dalla storica promozione in Serie A con l’Empoli alla risonante Mitropa Cup vinta con il Bari, il suo percorso professionale è contraddistinto da successi e affetto da parte di atleti e tifosi.
Gaetano Salvemini nasce nel 1941 e inizia la sua carriera calcistica come centrocampista. Tra le sue esperienze più significative c’è quella con la squadra dell’Empoli, dove termina la carriera da calciatore e inizia quella di allenatore. Quest’ultimo passaggio nel 1985 segna un punto di non ritorno per l’Empoli, che sotto la guida di Salvemini raggiunge la promozione in Serie A per la prima volta nella sua storia, nella stagione 1985-86. Questo traguardo segna un momento cruciale non solo per il club, ma anche per la carriera di Salvemini, che si guadagna un posto di rilievo nella storia del calcio toscano.
Nel corso degli anni, il suo palmarès si arricchisce di importanti titoli e riconoscimenti. La sua duplice esperienza con il Bari fornisce ulteriori prove del suo valore come allenatore. Salvemini conduce la squadra alla promozione nella massima serie e nel 1990 si aggiudica la Mitropa Cup, confermando la sua competenza e abilità strategica in panchina. Dal Genoa al Monza, la sua carriera si estende per numerosi club, ciascuno dei quali ha vissuto periodi di gloria sotto la sua supervisione.
Oltre ai successi, ciò che ha contraddistinto Gaetano Salvemini è stato il suo approccio professionale e umano. Spesso descritto come un gentiluomo, il suo modo di relazionarsi con giocatori, dirigenti e tifosi ha lasciato un segno duraturo nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. I suoi compagni di squadra e gli atleti che ha allenato testimoniano quanto fosse rispettato e amato. Con una carriera che comprende esperienze in squadre come Reggina, Spal, Cesena e Ternana, il lascito di Salvemini si estende ben oltre i trofei vinti.
La scomparsa di Gaetano Salvemini ha colpito profondamente il Bari, club con il quale ha condiviso momenti indimenticabili. In una nota ufficiale, il Bari ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia del tecnico, sottolineando il ruolo fondamentale che ha ricoperto nella storia della squadra. “Indimenticato tecnico dei biancorossi con cui ottenne una promozione in Serie A nella stagione ’88-’89 e la conquista della Mitropa Cup nel ’90,” si legge nel comunicato. Il presidente Luigi De Laurentiis e il popolo biancorosso si uniscono al dolore, menzionando l’importanza di Salvemini come figura centrale nella memoria collettiva del club.
Anche l’Empoli Football Club ha voluto rendere onore a Gaetano Salvemini. Il presidente Fabrizio Corsi ha condiviso il suo dolore sia a livello personale che professionale. “C’è grande dolore per la scomparsa di una persona straordinaria,” ha affermato, evidenziando i ricordi legati a Salvemini sia come calciatore che come allenatore. La Vicepresidente e Amministratore Delegato, insieme a tutti i dirigenti, hanno rispettato la memoria di un uomo che ha dato tanto al calcio e alla cultura sportiva della Toscana.
La perdita di Gaetano Salvemini segna la fine di un’epoca, ma il suo impatto e il suo ricordo rimarranno per sempre nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto e ammirato.