Gary Cahill svela i riti superstiziosi di Maurizio Sarri prima delle partite

L’ex difensore del Chelsea, Gary Cahill, ha rivelato alcune curiosità sul suo ex allenatore Maurizio Sarri, svelando pratiche particolari che caratterizzavano la preparazione della squadra prima delle gare. Queste rivelazioni, avvenute durante un’intervista nel Obi One Podcast, offrono uno spaccato interessante sul metodo di lavoro dell’allenatore italiano, noto per le sue strategie innovative ma anche per la sua superstizione.

La superstizione di Sarri e le sue abitudini bizzarre

L’approccio di Maurizio Sarri al gioco

Maurizio Sarri è un allenatore italiano con una carriera ricca di successi e un approccio distintivo al calcio. Tuttavia, uno degli aspetti che emergono dalle parole di Cahill è la sua natura superstiziosa. Secondo l’ex difensore, Sarri era particolarmente ossessionato dall’idea di ripetere determinati esercizi prima delle partite. Questo rituale non era semplicemente un modo per allenare i giocatori, ma sembrava possedere un significato più profondo per l’allenatore.

Un gesto ripetitivo con significato

Cahill racconta che ogni venerdì, o il giorno prima della partita, la squadra si dedicava a un esercizio specifico. Il drill prevedeva che i difensori centrali ricevessero palla, ponessero un piede sopra il pallone e lo girassero in diagonale, simulando le condizioni di gioco. Questo gesto, ripetuto incessantemente, lasciava il calciatore perplesso, dal momento che gli sembrava un’attività eccessiva per qualcosa che poteva essere compiuto anche in una sola sessione.

Il difensore ha condiviso il suo disorientamento nel vedere che un’azione così semplice veniva trattata con tanta serietà e frequenza. “Dopo le prime settimane, quando Sarri era appena arrivato, ho cominciato a chiedermi: ‘Perché continuiamo a farlo?'”, ha spiegato Cahill, esprimendo una riserva sul senso di ripetere un esercizio che per lui sembrava superfluo.

L’eredità di “Sarriball” e la sua applicazione

Che cos’è il “Sarriball”?

Un altro tema interessante emerso dall’intervista riguarda il concetto di “Sarriball”, ovvero lo stile di gioco sviluppato da Sarri durante la sua carriera. Questo approccio richiede una particolare intesa tra i giocatori e una costruzione del gioco basata su passaggi rapidi e movimenti coordinati. Tuttavia, Cahill ha confessato di non aver mai compreso appieno le complessità di questo stile, nonostante le sue esperienze dirette in campo sotto la guida di Sarri.

La percezione dei giocatori

Laddove alcuni calciatori si sono adattati al “Sarriball”, altri, come Cahill, hanno trovato difficoltà. L’attuale ricercatore di opzioni di mercato in campo calcistico ha rivelato che, nonostante avesse lavorato a stretto contatto con Sarri, non riusciva a vedere i benefici tangibili dell’approccio. Dalla sua prospettiva, il ripetere esercizi come il passaggio diagonale non pareva essere direttamente collegato all’efficacia in partita.

L’importanza della coesione e del timing

Infine, Cahill ha sottolineato quanto fosse essenziale la coesione tra i giocatori, specialmente dopo le pause per le nazionali. Le sessioni di allenamento avevano anche lo scopo di rinforzare il legame e la sincronizzazione tra i membri della squadra, un aspetto che Sarri considerava cruciale. Ma, nonostante la ripetitività delle esercitazioni, il difensore ha messo in evidenza come molte volte le domande sul senso di tali rituali rimanessero irrisolte.

Le confidenze di Cahill offrono un’interessante finestra sulla mentalità di un allenatore che ha segnato un’epoca nel calcio, spingendo i suoi giocatori a rimanere concentrati e a seguire una routine che, sebbene potesse sembrare strana, aveva lo scopo di preparare la squadra a ogni sfida.

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Redazione