In un recente intervento durante la trasmissione “CalcioNapoli24 Live” su CN24 TV, Gennaro Montuori ha espresso opinioni incisive sul rendimento di Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli. Montuori ha messo in discussione le capacità del giocatore, sottolineando la sua mancanza di efficacia nei momenti cruciali e ha offerto una comparazione con altri calciatori, evidenziando le sue preferenze per i membri della squadra partenopea. L’ex calciatore ha anche toccato il tema della gestione dei giocatori da parte degli allenatori, analizzando le scelte fatte da Luciano Spalletti e Antonio Conte.
Durante il suo intervento, Montuori non ha risparmiato Raspadori, affermando che quando è stato chiamato in causa, non ha dimostrato di avere il valore necessario per indossare la maglia del Napoli. Secondo Montuori, l’impresa di segnare un gol storicamente significativo contro la Juventus non è sufficiente per qualificare il giocatore come “grande“. La sua prestazione è stata giudicata positiva, ma non all’altezza delle aspettative di un club di vertice. Montuori ha evidenziato come il calciatore debba mantenere un profilo basso e lavorare di più, suggerendo che un passaggio ad un club come la Juventus non sarebbe necessariamente un danno per il Napoli.
Inoltre, l’esperto ha messo in rilievo la discrepanza di rendimento tra Raspadori e giocatori come Giovanni Simeone, che, pur giocando meno, ha saputo dimostrare un contributo maggiore al gioco di squadra. Montuori ha argomentato a favore di una possibile cessione di Raspadori a favore di un’altra squadra, considerandolo non indispensabile per la rosa attuale.
Montuori ha anche affrontato il tema di come i vari allenatori stiano gestendo i loro giocatori offensivi. Secondo lui, Antonio Conte ha adottato un approccio pragmatista con Romelu Lukaku, riportandolo in condizione di gioco ottimale, mentre Simeone, pur avendo un minutaggio ridotto, è riuscito a dimostrare di potersi rivelare più utile in alcune situazioni di gioco. Questo porta Montuori ad affermare che il rendimento e l’impatto di un attaccante non si misurano solo in base ai gol, ma anche alla capacità di influenzare il gioco e le dinamiche della squadra.
Questo tipo di analisi riflette come il calcio moderno richieda un approccio diversificato e strategico, dove i vari attaccanti devono saper adattarsi al sistema di gioco proposto dall’allenatore. Secondo Montuori, l’abilità di Simeone di ritagliarsi uno spazio strategico fortifica la sua posizione nella squadra, suggerendo che il Napoli potrebbe considerare di puntare su giocatori come lui, piuttosto che su una figura che appaia dispersiva come Raspadori.
Un aspetto fondamentale del Napoli evidenziato da Montuori è il ruolo cruciale di Khvicha Kvaratskhelia. L’ex calciatore ha sottolineato come, quando Kvaratskhelia è assente, la squadra ne risente profondamente, faticando a mantenere una certa dinamica e incisività in attacco. La sua capacità di attrarre l’attenzione di più avversari e la sua visione di gioco trasformano l’approccio complessivo della squadra, facilitando movimenti strategici e creando spazi per i compagni.
Montuori ha ribadito che Kvaratskhelia deve rimanere una figura centrale nel Napoli e che la società dovrebbe considerare seriamente la possibilità di offrirgli un rinnovo contrattuale. Secondo le sue affermazioni, il contratto attuale non riflette adeguatamente il contributo del calciatore e la sua importanza per l’equilibrio del team. La sua presenza in campo è talmente determinante che la squadra ha difficoltà a sostituirne l’influenza quando non c’è. Montuori ritiene dunque che la valorizzazione della sua figura possa essere un elemento chiave per il futuro del Napoli.