Gianluca Paparesta, ex arbitro e attuale opinionista sportivo, ha condiviso le proprie considerazioni sulle recenti decisioni arbitrali nel calcio italiano, durante un’intervista rilasciata a Kiss Kiss Napoli. Paparesta ha messo in evidenza le problematiche legate alla gestione dei contatti in campo e all’utilizzo del VAR, evidenziando come la mancanza di uniformità nelle decisioni stia sollevando interrogativi tra gli allenatori e gli appassionati di sport.
Nell’analisi recente riguardante il contatto tra Frank Anguissa e Denzel Dumfries, Paparesta ha chiarito la sua posizione, affermando che non si tratta di un calcio di rigore. Ha sottolineato come in passato ci fosse una certa coerenza nelle decisioni arbitrali, mentre oggi sembra che ogni contatto venga esaminato con criteri diversi, generando confusione. Secondo l’ex arbitro, questa discrezionalità ha complicato la già difficile professione degli arbitri.
Paparesta ha spiegato che la gestione degli episodi controversi da parte del VAR dovrebbe essere migliorata, poiché la presenza di due addetti davanti ai monitor non garantisce sempre una visione chiara e unanime della situazione. La discrezionalità dell’arbitro centrale crea non solo incertezze sul campo, ma genera anche un clima di insoddisfazione tra gli allenatori, come dimostra il recente sfogo di Antonio Conte.
Il dibattito sulla punibilità di un contatto può spesso portare a decisioni contrastanti. Paparesta ha citato un episodio specifico in cui non è stato assegnato un calcio di rigore all’Udinese durante una partita contro l’Atalanta, nonostante le immagini suggerissero il contrario. Questo esempio evidenzia una preoccupante discrepanza nell’applicazione delle regole, dove situazioni simili non ricevono lo stesso trattamento.
Inoltre, l’opinionista ha trovato particolarmente sorprendente la decisione di assegnare un rigore alla Juventus in un episodio controverso contro il Cagliari, in cui un calciatore, Luperto, tocca la palla con la mano mentre cade. Tali situazioni complicano ulteriormente il quadro, facendo sorgere legittimi dubbi sulla competenza degli arbitri e sull’affidabilità del VAR.
Paparesta ha concluso la sua analisi evidenziando la necessità di stabilire delle linee guida chiare e condivisibili per l’applicazione delle regole nel calcio. La continua evoluzione e reinterpretazione dei protocolli sembra essere una delle cause principali del malcontento generale. Le squadre, i loro allenatori e i tifosi desiderano che le decisioni siano chiare e coerenti, al fine di mantenere l’integrità del gioco.
Ciò che emerge da queste riflessioni è l’urgenza di migliorare la formazione degli arbitri e la loro capacità di gestire le situazioni sul campo, così come di come vengono analizzati i contatti attraverso il VAR. Una comunicazione più efficace e una standardizzazione delle decisioni potrebbero contribuire a riportare un senso di normalità in un mondo calcistico che, al momento, appare in preda a confusione e incertezza.