Il Memorial dedicato a Diego Maradona ha attirato l’attenzione dei tifosi e degli appassionati di calcio, portando emozioni e ricordi nel cuore di chi ha vissuto l’epoca d’oro del calcio napoletano. Tra i partecipanti spiccava Gigi Pavarese, ex dirigente della SSC Napoli, che ha condiviso ricordi preziosi e toccanti sulla sua amicizia con il leggendario calciatore argentino. Le parole di Pavarese risuonano nell’aria, rinnovando l’affetto e la nostalgia per un’icona del calcio a cui la città partenopea deve molto.
Nel corso della serata a Portici, Gigi Pavarese ha esternato un’emozione palpabile che ha coinvolto tutti i presenti. “Giorni come questi ci fanno riaprire il cassetto che custodiamo nel cuore”, ha affermato, ponendo l’accento sull’importanza di celebrare la memoria di Maradona. L’ex dirigente ha avuto l’opportunità di rivivere momenti indimenticabili accanto a uno dei più grandi calciatori della storia, sottolineando che ogni incontro con chi ha condiviso esperienze con Diego è un’occasione per piangere e sorridere allo stesso tempo.
Pavarese ha anche menzionato l’importanza di riunirsi con vecchi amici come Ferlaino e Bruscolotti, evidenziando quanto quel legame umano si sia mantenuto nel tempo. La serata è stata anche un omaggio a Gennaro Montuori, organizzatore dell’evento, il cui impegno ha permesso di rinnovare il ricordo di Maradona e di tutto ciò che ha rappresentato per il Napoli e per i suoi tifosi.
Durante l’intervento, Gigi Pavarese ha affrontato il delicato tema della vita di Diego Maradona, parlando del suo rapporto con le dipendenze. “Mi arrabbio quando sento dire che Diego era schiavo della droga”, ha rivelato, aggiungendo che, nonostante i momenti difficili, il campione argentino ha sempre cercato di portare felicità e sorrisi. “C’erano momenti in cui era difficile farlo entrare in campo, ma una volta sul terreno di gioco, era impossibile farlo uscire”, ha continuato.
Pavarese ha sottolineato come molti gesti di generosità e umanità di Diego siano rimasti nell’ombra, lontano dai riflettori: “Una volta ogni 15 giorni si recava all’orfanotrofio a Pozzuoli, a Pompei. Queste sono azioni che la gente ha scoperto solo dopo la sua morte, ma noi le conoscevamo già”. È un richiamo alla complessità della personalità di Maradona, un uomo che, con tutte le sue fragilità, ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi l’ha conosciuto.
Fra i ricordi più preziosi, Pavarese ha parlato del forte legame di amicizia con Maradona, un rapporto basato su una connessione autentica. “Eravamo in contatto una volta a settimana, e non ho mai cambiato numero di telefono”, ha dichiarato. La capacità di mantenere vivo questo legame anche dopo la scomparsa di Maradona dimostra quanto fosse profonda l’intesa tra i due.
L’ex dirigente ha confessato di cercare ancora oggi Diego nei ricordi, dimostrando che l’assenza di un amico così speciale pesa. Pavarese ha affermato che ci sono momenti in cui la nostalgia lo porta a voler sentire la voce dell’ex campione, aggiungendo uno strato di profonda umanità a questo tributo al grande Diego.
Parlando dell’attuale SSC Napoli, Gigi Pavarese ha voluto esprimere la sua opinione sul presente e sulle ambizioni future della squadra. “Conta vincere, che importa se non giochiamo bene?” ha affermato, evidenziando come la vittoria sia l’obiettivo principale, indipendentemente dal modo in cui essa viene raggiunta. Le dichiarazioni di Pavarese rivelano un forte senso di ottimismo e fiducia nel potenziale del Napoli nel perseguire il successo.
Con la passione e l’affetto per la squadra, non è difficile comprendere come Pavarese nutra la speranza di vedere il Napoli tornare a conquistare trofei e a ripetere le imprese storiche del passato, un desiderio che risuona nel cuore di ogni tifoso e appassionato della città. La memoria di Maradona continua a vivere non solo attraverso i suoi grandiosi trascorsi, ma anche grazie a chi ricorda e celebra il suo lascito.