Il Pmi Day della Campania ha recentemente visto la partecipazione di 1.500 studenti che, attraverso un evento innovativo, hanno avuto l’opportunità di avvicinarsi al mondo imprenditoriale. L’iniziativa, giunta al quindicesimo anno, si è concentrata su temi cruciali come l’orientamento professionale e la necessità di preparare le nuove generazioni a fronteggiare le sfide del futuro. La discussione ha messo in luce la rilevanza della formazione e della collaborazione tra il mondo della scuola e le piccole e medie imprese, un tema emerso in modo preponderante durante le attuali trasformazioni del mercato del lavoro.
L’importanza della formazione per affrontare le sfide del futuro
Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria, ha sottolineato la necessità di preparare i giovani per gestire cambiamenti complessi come l’avvento dell’intelligenza artificiale e il calo demografico. Durante il suo intervento, Baroni ha evidenziato che investire nella formazione dei giovani è fondamentale per attribuire loro gli strumenti necessari a navigare in un contesto in continua evoluzione. “Se i giovani saranno opportunamente formati, si potranno governare questi cambiamenti,” ha affermato, rimarcando la necessità di un approccio innovativo alla formazione, in grado di rispondere alle esigenze del mercato attuale.
Il Pmi Day si pone quindi come un ponte tra i giovani e il tessuto produttivo locale, favorendo una reale connessione tra le aspirazioni professionali dei ragazzi e le opportunità offerte dalle piccole e medie realtà imprenditoriali. La formazione non è solo un’opportunità, ma deve diventare una priorità per il futuro del lavoro, specialmente in un contesto come quello del Mezzogiorno, dove la fuga dei talenti è un fenomeno preoccupante.
Collaborazione tra scuola e imprese: un’esigenza urgente
Nel corso dell’evento, Ettore Acerra, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ha messo in evidenza l’importanza dell’orientamento per i giovani. “La parola chiave è orientamento,” ha dichiarato, sottolineando come la collaborazione con le imprese sia essenziale per offrire ai ragazzi opportunità concrete nella costruzione del loro futuro. Acerra ha rimarcato che la sfida principale è creare un legame efficace tra le istituzioni scolastiche e il mondo delle piccole e medie imprese, particolarmente nel contesto della Campania, dove le PMI giocano un ruolo cruciale nell’economia locale.
Salvatore Illiano, rappresentante della cooperativa La Paranza, ha invitato gli imprenditori a incentivare la nascita di nuove imprese nel territorio, affinché i giovani possano trovare opportunità lavorative stabili e significative. Illiano ha anche sottolineato il successo dei progetti in corso, che già hanno permesso a un buon numero di lavoratori di consolidare la propria vita professionale e personale nella regione. La creazione di un ambiente favorevole all’innovazione imprenditoriale potrebbe essere la chiave per trattenere le nuove generazioni in Campania.
Sfide e prospettive per il Mezzogiorno
Pasquale Lampugnale, vicepresidente nazionale di Piccola industria, ha messo in luce le evidenti difficoltà di trovare profili professionali qualificati nel Mezzogiorno, indicando chiaramente un fenomeno allarmante: negli ultimi dieci anni, circa 200.000 giovani, di cui 140.000 laureati, hanno lasciato la regione in cerca di lavoro. Questa fuga di cervelli rappresenta una vera e propria crisi per il territorio, con ripercussioni significative sullo sviluppo economico e culturale.
Lampugnale ha suggerito che le imprese devono intensificare le loro interazioni con le scuole e le università, per attrarre i talenti nelle PMI, che spesso non vengono prese in considerazione dai laureati. L’approccio imprenditoriale deve evolversi per affrontare questa realtà, promuovendo una cultura aziendale inclusiva e proattiva, in grado di valorizzare i giovani e creare un terreno fertile per tutte le parti coinvolte.
Il ruolo delle istituzioni nella promozione dell’occupazione giovanile
Guido Bourelly, presidente del gruppo Piccola industria di Napoli, ha sentito l’urgenza di aprire le porte delle aziende agli studenti, soprattutto in un periodo in cui i giovani napoletani sono spesso al centro di notizie negative. Bourelly ha sottolineato la necessità di avvicinare le nuove generazioni al mondo del lavoro, dato che la carenza di figure professionali qualificate è una problematica strutturale. La collaborazione con scuola e università è vista come una chiave per garantire alle PMI l’accesso a quei talenti di cui hanno bisogno per crescere e prosperare.
Bourelly ha anche auspicato che le politiche nazionali e regionali possano incentivare ulteriormente le sinergie tra istruzione e impresa, aumentando le iniziative focalizzate sull’occupazione giovanile. È evidente che il futuro del lavoro nel Mezzogiorno richiede un’azione concertata tra tutti i soggetti interessati, per costruire un ecosistema in grado di supportare i giovani nella loro transizione verso il mondo professionale.
In questo contesto, il Pmi Day si configura non solo come un evento, ma come un passaggio fondamentale per il futuro delle nuove generazioni, un’occasione per seminare le basi di un significativo dialogo tra il mondo educativo e quello imprenditoriale.