A Napoli, nel pomeriggio, si è svolto un sit-in di protesta che ha visto la partecipazione di molti giovani davanti a Palazzo San Giacomo, sede del Comune. La manifestazione ha come obiettivo principale quello di contestare il disegno di legge d’iniziativa governativa già approvato alla Camera e attualmente in discussione al Senato, noto come ddl 1660. Questo provvedimento è denominato «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario» e sta scatenando un acceso dibattito politico e sociale.
Nei cuori dei manifestanti, cresce la preoccupazione per un provvedimento che, a loro avviso, non solo aumenta le spese legate alla sicurezza, ma potrebbe anche minacciare libertà fondamentali degli individui. Durante la mattinata, un gruppo di disoccupati e lavoratori ha partecipato a una manifestazione organizzata dalla Rete Liberi/e di Lottare di Napoli in piazza San Domenico Maggiore, dove sono stati effettuati anche volantinaggi. I contenuti distribuiti contenevano messaggi chiari: «Tagliare la spesa militare, fermare la guerra e le grandi opere inutili», rivolgendosi esplicitamente ai “profitti e patrimoni miliardari” che, secondo i manifestanti, dovrebbero essere invece utilizzati per garantire lavoro, sanità e abitazione a tutti.
la contestazione al ddl 1660 e le scenari di libertà
Walter Iannuzzi, portavoce della Rete Liberi/e di Lottare, ha descritto il ddl 1660 come un passo indietro in termini di libertà individuali. Sotto accusa ci sono le ordinanze prefettizie già in fase di attuazione, le quali limitano la permanenza di persone con precedenti penali in determinate zone della città. “Queste restrizioni rappresentano una limitazione della libertà che è inaccettabile” ha commentato Iannuzzi, evidenziando come tale provvedimento possa comportare una discrezionalità eccessiva nelle decisioni di sicurezza. “La vera sicurezza che la popolazione desidera è quella che garantisca un lavoro stabile, un alloggio e accesso alle cure sanitarie senza lunghe attese” ha aggiunto, sottolineando la necessità di una risposta alle reali urgenze sociali.
Le manifestazioni hanno visto anche la partecipazione di lavoratori fortemente impattati dalla crisi economica. La situazione in cui versano molte aziende, insieme alle difficoltà economiche, è stata evidenziata dai partecipanti attraverso le loro testimonianze.
il grido dei lavoratori: dal lavoro alla salute
Tra i temi più ricorrenti nella protesta, vi è quello del lavoro. Maria Rosaria, impiegata presso le Terme di Agnano, ha denunciato una situazione grave dovuta al non pagamento degli stipendi per trentadue mesi. “Le Terme di Agnano, un bene culturale e turistico di rilevanza per Napoli, sono diventate una questione dimenticata” ha affermato, evidenziando la necessità di intervenire per garantire un futuro stabilito e dignitoso.
Anche Mario, un operaio di un’azienda di spedizioni, ha messo in evidenza la pressione che i lavoratori subiscono in questo frangente. “La vera emergenza è rappresentata dal lavoro, chiaro e semplice” ha detto. “La nostra lotta non è esclusivamente contro il ddl 1660. È una lotta di diritti, di dignità e di rispetto per il nostro lavoro. Non ci fermeremo” ha concluso. La determinazione di questi gruppi di lavoratori di continuare a lottare evidenzia come, in un clima di crescente tensione, la richiesta di diritti sociali ed economici rimanga al centro dell’agenda tanto politica quanto sociale nella città di Napoli.