Giovanni De Carolis, noto pugile romano, annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica all’età di 40 anni. L’ex campione del mondo dei pesi supermedi WBA, il cui palmarès conta 40 vittorie, 11 sconfitte e un pareggio, ha condiviso la sua decisione in un’intervista a un sito specializzato. Questo annuncio segna la fine di un’era per la boxe italiana, poiché De Carolis rappresenta un’importante figura nel panorama pugilistico nazionale e internazionale.
Giovanni De Carolis ha saputo reinventarsi più volte nel corso della sua carriera. È nato a Roma e ha iniziato a praticare boxe da giovane, dimostrando fin da subito un talento naturale. La sua carriera è decollata nel 2016 quando ha conquistato il titolo mondiale WBA dei pesi supermedi, diventando il primo pugile italiano a ottenere un titolo mondiale in questa categoria in una delle quattro sigle maggiori. Questo traguardo ha segnato un momento storico non solo per De Carolis ma anche per la boxe italiana, rappresentando un’importante impresa in un contesto sportivo competitivo.
Nel corso degli anni, ha affrontato pugili di caratura internazionale, battendone diversi e collezionando vittorie significative che hanno arricchito il suo curriculum. De Carolis è stato un esempio di determinazione e passione, dimostrando il suo amore per la boxe e la voglia di mettersi alla prova anche contro avversari ostici. Tuttavia, nonostante il suo successo, ha sempre mantenuto un profilo umile, consapevole delle sfide e delle difficoltà che comporta il mondo del pugilato.
In un’intervista a dartorromeo.com, De Carolis ha dichiarato: “Ho riflettuto. E adesso ho trovato la forza di dire ‘Basta Giovà, hai 40 anni'”. Queste parole riassumono il momento di introspezione e accettazione che ha preceduto la sua decisione di ritirarsi. L’atleta ha messo in luce non solo le sfide fisiche che affronta, ma anche la questione di orgoglio personale e soddisfazione. La consapevolezza di non riuscire a fare ciò che un tempo gli veniva facile rappresenta, secondo lui, una motivazione sufficiente per chiudere il capitolo della sua carriera pugilistica.
“È ora di cominciare a preoccuparmi di altre cose”, ha aggiunto De Carolis, sottolineando l’importanza di passare a nuovi impegni nella vita e di guardare avanti. La decisione di ritirarsi segna il termine di un percorso ricco di sfide, ma sapientemente gestito da un atleta che ha saputo emozionare il pubblico e farsi amare da molti.
Nonostante il ritiro dall’agonismo, Giovanni De Carolis non abbandona il mondo della boxe. Ha riferito che continuerà a lavorare nel settore, con progetti già pianificati per il futuro. Possiede una palestra a Monterosi e gestisce eventi attraverso la De Carolis Promotions. La sua intenzione è quella di sfruttare le competenze e le relazioni costruite nel corso degli anni per promuovere nuovi talenti e offrire opportunità ai pugili emergenti in Italia.
“Voglio seguirli nel modo in cui avrei voluto essere seguito io quando avevo 20 anni”, ha dichiarato, mettendo in evidenza la sua volontà di contribuire allo sviluppo della boxe italiana, offrendo supporto e guida a chi sta muovendo i primi passi in questo sport. La sua esperienza e il suo background professionale possono rappresentare una risorsa inestimabile, non solo per i giovani pugili, ma anche per il movimento pugilistico nazionale, che ha bisogno di figure come De Carolis, disposte a investire sulla crescita e sull’emancipazione delle nuove generazioni.
La notizia del ritiro di Giovanni De Carolis è stata accolta con un forte tributo da parte della Federazione Pugilistica Italiana , che ha espresso gratitudine per le emozioni, le vittorie in Italia e all’estero, e i successi straordinari che l’atleta ha regalato nel corso della sua carriera. Nella nota ufficiale si sottolinea l’importanza storica di De Carolis nel panorama pugilistico nazionale, definendolo un “monumento della Nobile Arte Tricolore”.
Questo riconoscimento non solo celebra i suoi successi sul ring, ma mette in evidenza anche l’impatto che De Carolis ha avuto nel promuovere il pugilato in Italia, ispirando e motivando nuovi atleti a intraprendere questa disciplina. Il suo ritiro non segna solo la fine di un capitolo, ma rappresenta anche un nuovo inizio per un pugile che continuerà a essere presente nel mondo della boxe, portando con sé un bagaglio di esperienze che potrà condividere con le future generazioni.