Il Giubileo a Roma, un evento di grande importanza spirituale e sociale, sta per iniziare. Domani sera, Papa Francesco aprirà la Porta Santa della Basilica di San Pietro dando ufficialmente il via a celebrazioni e pellegrinaggi che richiameranno migliaia di visitatori. Per garantire la sicurezza di questo evento, la questura di Roma ha attivato un piano di sicurezza ben definito, articolato su diversi livelli e aree. Questa operazione punta a garantire la tutela non solo dei partecipanti, ma anche dell’intera capitale.
Struttura del piano di sicurezza
Il piano di sicurezza adottato è suddiviso in tre aree distinte. La prima è l’area di rispetto, la più esterna, che non presenta limitazioni per l’accesso. La seconda è l’area riservata, accessibile solo dopo aver superato controlli di pre-filtraggio, situati lungo via della Conciliazione, via di Porta Angelica e piazza Sant’Uffizio. Infine, l’area di massima sicurezza, identificata come zona rossa, corrisponde al perimetro interno di piazza San Pietro. Solo chi avrà superato rigorosi controlli tramite rapiscan potrà accedere a questa area, assicurando un monitoraggio costante delle persone e dei loro effetti personali.
Internamente, i servizi di gestione della sicurezza saranno curati dall’Ispettorato di Polizia Vaticano in stretta collaborazione con le Autorità della Santa Sede. Le procedure di pre-filtraggio in previsione dell’afflusso dei pellegrini inizieranno a partire dall’ora di pranzo di domani. Questi sistemi di controllo sono progettati per garantire una maggiore fluidità nei passaggi. Gli agenti, vigilanti e ben addestrati, sono pronti a identificare qualsiasi potenziale minaccia.
Il dispositivo di vigilanza
Nell’area di massima sicurezza, diversi reparti polizieschi, tra cui tiratori scelti, unità antiterrorismo, cinofili e artificieri, saranno attivi per garantire un elevato livello di protezione. Saranno installate inoltre postazioni anti-drone, strumentali per la sorveglianza aerea. La vigilanza è particolarmente rigorosa in seguito agli attacchi terroristici recenti, come quello avvenuto a Magdeburgo, il quale ha incentivato le autorità a rafforzare le misure di sicurezza. L’attenzione particolare ricade su ogni segnale di potenziale rischio, esortando il personale di sicurezza a mantenere alta la vigilanza.
Sabato scorso, importanti riunioni si sono tenute presso il Viminale per rivedere le misure di sicurezza, con specifica attenzione al funzionamento delle forze dell’ordine. Gli agenti sono stati avvertiti di prestare massima cautela, dato il contesto internazionale attuale. Le risposte reattive, basate sull’osservazione attenta e sul monitoraggio costante dell’ambiente, sono state identificate come cruciali per garantire la sicurezza pubblica durante l’evento.
Sicurezza cibernetica e monitoraggio aggiuntivo
Oltre alla vigilanza fisica, è fondamentale tenere conto della sicurezza cibernetica. La Polizia fluviale sarà interessata anche al monitoraggio del Tevere, tensione a cui si aggiunge la tutela delle infrastrutture informatiche strategiche del Paese. Il Centro per la sicurezza cibernetica, in collaborazione con il Cnaipic della Polizia postale, si occuperà di proteggere eventi e dati da possibili attacchi informatici, quindi la protezione non si limita all’aspetto fisico, ma abbraccia un panorama più ampio di tutela.
Il piano di sicurezza, definito multilevel dagli esperti, è frutto di un’ordinanza dettagliata scritta dall’attuale questore di Roma, Roberto Massucci. Questa pianificazione è stata realizzata seguendo gli orientamenti del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e le direttive del capo della Polizia Vittorio Pisani, ed è stata discussa in vari incontri del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini. La sinergia tra le varie autorità coinvolte sottolinea l’impegno e la preparazione per accogliere i pellegrini in un clima di sicurezza e serenità durante questo Giubileo storico.