Il pacchetto Google offre una serie di applicazioni utili, come Calendar. Ma che succede se cercano di truffarti proprio lì?
Con l’ingresso nell’era Smart, è sempre più frequente la tendenza alla truffa virtuale, di cui si parla costantemente e della quale sfortunatamente ne esistono tanti esempi.
Sulle truffe virtuali, vari programmi e testate come la nostra affrontato l’argomento in modo approfondito attraverso dati, numeri e approfondimenti.
Il phishing è tra le truffe online più comuni, ma di recente, grazie alla creazione di social network controversi come Onlyfans, il fenomeno si è esteso a livelli inquietanti, coinvolgendo addirittura lo scambio di identità e il ricatto.
Google poi è un pacchetto applicativo su cui le truffe sono ancora più comuni, poiché è utilizzato da tutte le età per comunicare e scambiare dati ogni giorno.
Gestire le impostazioni di sistema
I truffatori sono costantemente in agguato, sfruttando ogni possibile vulnerabilità dei sistemi informatici per appropriarsi di dati personali. L’ultimo attacco identificato si concentra sugli utenti di Google Calendar, una piattaforma utilizzata da milioni di persone quotidianamente. La frode operante si manifesta attraverso l’invio di inviti falsi a eventi, i quali sembrano originare da Google Calendar, ma in realtà contengono link malevoli. Gli utenti che cliccano su tali inviti vengono reindirizzati a falsi moduli Google, con l’intento di sottrarre informazioni personali.
Per proteggersi da questa minaccia, Google raccomanda di modificare le impostazioni di Google Calendar. Gli utenti dovrebbero abilitare l’opzione che consente di ricevere inviti esclusivamente da mittenti noti. Questo ostacola i truffatori dall’invio di inviti indesiderati. Per procedere, è sufficiente accedere al menu delle impostazioni di Google Calendar, selezionare “Impostazioni evento” e successivamente scegliere “Ricevere inviti solo da mittenti noti”. In aggiunta a ciò, è fondamentale rimanere sempre cauti e non cliccare su inviti o link sospetti, specialmente se non si conosce il mittente. Gli esperti di sicurezza raccomandano di mantenere un atteggiamento vigile e di non fidarsi di richieste inattese.
La frode tipica di WhatsApp
Un’altra frode sulla falsa riga di Google attualmente in circolazione riguarda WhatsApp. I truffatori inviano messaggi da numeri sconosciuti, iniziando con la frase “Salve, posso parlarne un attimo? ”. Queste comunicazioni sembrano innocue, ma si trasformano rapidamente in proposte seducenti, come la richiesta di mettere like a contenuti su Instagram o YouTube in cambio di una ricompensa.
Questi messaggi, inizialmente innocui, si rivelano poi come tentativi di persuadere le persone a investire denaro promettendo elevati guadagni, ma si tratta di autentiche truffe, con il rischio di perdere tutto. Per evitare di cadere in queste insidie, gli esperti consigliano di non rispondere mai a richieste sospette.