Gravina propone una svolta culturale nel calcio per affrontare l’attuale crisi del settore

L’industria del calcio si trova ad affrontare una crisi senza precedenti che richiede un approccio innovativo e strutturato. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, sottolinea l’importanza di una vera e propria rivoluzione culturale per superare le difficoltà attuali. Questa riflessione si colloca nel contesto di cambiamenti sostanziali necessari per promuovere uno sviluppo sostenibile nel mondo del calcio, che non può limitarsi a soluzioni superficiali e momentanee.

Tipologie di crisi nel mondo del calcio

La crisi che il calcio sta attraversando può essere analizzata secondo due dimensioni principali: la crisi endemica e quella entropica. Gravina distingue tra queste due fattispecie, suggerendo che la situazione attuale sia più vicino a una crisi entropica, caratterizzata da elementi di disordine e imprecisione all’interno della struttura organizzativa. L’allerta è chiara: le sfide non possono essere affrontate semplicemente con modifiche normative o soluzioni immediate, ma necessitano di un cambiamento radicato nella cultura del settore.

Una crisi endemica, al contrario, è di più lungo periodo e deriva da problematiche intrinseche all’organizzazione stessa. In questo contesto, Gravina invita a una riflessione profonda su come il calcio deve ristrutturare le proprie fondamenta culturali e operative. Solo attraverso una visione sistemica e una consapevolezza dei costi e dei benefici si potrà sperare in una ripresa duratura, che non sarà solo una reazione alle difficoltà, ma una vera e propria evoluzione del modello di business attuale.

L’importanza del valore relazionale nel calcio

Nella sua analisi, Gravina evidenzia un punto cruciale: il calcio deve andare oltre la semplice generazione di profitto. Le risorse economiche sono fondamentali, ma non sufficienti da sole per garantire una crescita sostenibile. Serve un approccio che consideri anche il valore relazionale, ossia come il calcio interagisce con tutti i suoi stakeholder, dal pubblico ai sponsor, passando per le comunità locali e i tifosi.

La creazione di un sistema di valore che includa tutti questi elementi è essenziale per evitare che la crescita sia solo momentanea e priva di sostanza. Gravina richiama l’attenzione anche sul fatto che la ricerca ossessiva della crescita economica, se non accompagnata da altre considerazioni, può generare disequilibri e una percezione negativa del sistema nel suo complesso. È necessario che il settore calcistico faccia un passo indietro per ristrutturare le proprie priorità, ponderando gli effetti delle sue attività a lungo termine.

Sviluppo sostenibile e governance nel calcio

Uno degli aspetti più innovativi del discorso di Gravina è la proposta di un modello di sviluppo sostenibile per il calcio. In un’epoca in cui le economie di mercato nel settore sportivo sono in rapida evoluzione, le vecchie modalità di governance non sono più adeguate per affrontare le sfide del presente e del futuro. Secondo Gravina, è tempo di riconsiderare le strutture di potere e di decisione all’interno delle federazioni, dei club e delle associazioni.

L’emergere di competizioni internazionali e di nuove opportunità economiche offre l’occasione per ripensare il modo in cui il calcio è organizzato e gestito. Le governance devono adattarsi e cambiare per rimanere pertinenti e reattive alle evoluzioni del mercato e alle aspettative del pubblico. È qui che si sottolinea l’importanza di una cultura del calcio che promuova l’inclusione e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, creando un ecosistema più solido e coeso.

In definitiva, le parole di Gravina pongono l’accento su una fase di transizione necessaria, in cui la crisi del calcio si può trasformare in un’opportunità attraverso un rinnovamento culturale e una visione di lungo termine.

Published by
Valerio Bottini