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Ogni giorno, Grumo Nevano, piccolo comune in provincia di Napoli, è al centro di una gravissima escalation di violenze contro cittadini extracomunitari. Recenti atti di aggressione, portati avanti da una banda di giovani, hanno destato preoccupazione tra le comunità locali di origine pakistana, bengalese e indiana. In questo contesto critico, anche le autorità locali sono intervenute, promettendo di affrontare la situazione per garantire la sicurezza dei residenti.
L’aumento delle aggressioni a Grumo Nevano
Il quadro delle violenze
Le aggressioni che si verificano a Grumo Nevano non sono episodi isolati, ma sembrano far parte di un modello di comportamenti violenti. Le denunce da parte delle comunità pakistana, bengalese e indiana evidenziano come tali atti siano ripetuti con cadenza quotidiana. Il 31 agosto, un uomo di origine pakistana è stato aggredito mentre si recava al lavoro in bicicletta, colpito brutalmente da un gruppo di ragazzi giovanissimi. Le telecamere di sorveglianza documentano l’accaduto, aumentando la gravità della situazione e confermando l’operato di una banda che si muove con metodo e determinazione nella sua caccia a vittime innocenti.
Il racconto delle vittime
Come riportato nell’esposto presentato al comando dei carabinieri dal consigliere comunale del PD Gregorio Di Leva, le aggressioni avvengono con modalità simili: i giovani aggressori, a volto scoperto e su scooter o automobili, prendono di mira i migranti, infliggendo colpi al volto e al corpo. Le testimonianze dei migranti colpiti parlano di paura e di un crescente clima di insicurezza. “Picchiati tutti i giorni senza motivo” è una frase che riecheggia tra le varie testimonianze, segno di una condizione che sembra sempre più intollerabile.
Le reazioni delle comunità e delle autorità
Manifestazione di protesta
A seguito dell’ultimo episodio di violenza, il 1 settembre, circa duecento migranti hanno dato vita a una manifestazione di protesta a Casandrino, muovendosi verso la caserma dei carabinieri di Grumo Nevano. L’evento ha attirato l’attenzione delle autorità e dei media, focalizzando l’attenzione pubblica sulle crescenti aggressioni e sul razzismo che colpisce le minoranze. I manifestanti hanno sottolineato il bisogno di protezione e di azioni concrete da parte delle forze dell’ordine.
L’intervento delle autorità locali
La situazione ha portato a un intervento diretto da parte delle autorità. Il 1 settembre, una delegazione ha incontrato il prefetto di Napoli, Michele di Bari, per discutere della questione. Parallelamente, il deputato del Partito Democratico Marco Sarracino ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno Fabio Piantedosi, ponendo l’accento sull’urgenza di una risposta governativa a quella che appare come una vera e propria emergenza sociale.
Il ruolo delle forze dell’ordine e le indagini in corso
Le indagini sulle bande
Le forze dell’ordine hanno avviato indagini approfondite per identificare i membri della banda responsabile delle violenze. Gli aggressori, secondo le informazioni emerse, sembrerebbero muoversi a bordo di un Honda Sh bianco e nero oppure di una Fiat 500 bianca. La loro modalità d’azione, che prevede attacchi a sorpresa, mostra un livello di organizzazione preoccupante e amplifica le richieste di un intervento tempestivo da parte delle istituzioni.
La risposta della comunità
Community e istituzioni stanno cercando di affrontare la situazione, ma le vittime rimangono nel timore di affrontare la strada da sole. Le autorità locali promettono di intensificare la presenza di polizia nelle aree più colpite e di lavorare a stretto contatto con le comunità per promuovere un ambiente di convivenza pacifica. In un contesto dove la violenza sembra dilagare, si auspica che l’impegno comune riesca a invertire questa tendenza allarmante e a garantire la sicurezza dei cittadini.