La situazione attuale del calcio italiano, in particolare quella del Napoli, è al centro delle dichiarazioni di Guglielmo Micciché, ex vicepresidente del Palermo. Durante un intervento a Radio Goal su Kiss Kiss Napoli, Micciché ha analizzato le dinamiche delle proprietà calcistiche moderne e il calciomercato, evidenziando il legame tra l’amore per la città e la gestione del club.
Il calcio moderno e le sue proprietà
Fondi d’investimento e gruppi arabi
Micciché ha aperto il discorso sulle nuove forme di proprietà nel calcio, sottolineando come il panorama sia ora dominato da fondi di investimento e gruppi finanziari, spesso provenienti dall’estero. Questi tipi di investitori, a differenza dei presidenti tradizionali, possono mancare di un genuino attaccamento alle città e alle sue tifoserie. “Con Maurizio Zamparini“, ha notato, “c’era un reale attaccamento e amore per Palermo. La sua presidenza, durata ben 17 anni, rappresenta un record in termini di continuità.” La longevità di Zamparini è considerata un elemento distintivo, poiché raramente oggi i presidenti rimangono al comando per periodi così estesi.
Micciché ha citato Aurelio De Laurentiis, attuale presidente del Napoli, come un esempio di chi, pur avendo affrontato contestazioni da parte dei tifosi, ha mantenuto una leadership solida e proattiva. “È un personaggio di spessore”, ha affermato, esortando i tifosi a riconoscere il valore del presidente che, nonostante le difficoltà dell’ultimo anno, quest’anno è ripartito con grande energia.
Il ruolo di Antonio Conte
Un altro tema centrale del suo intervento è stato il profilo di Antonio Conte, l’allenatore che ha preso in mano la squadra partenopea. Secondo Micciché, la figura di Conte si adatta perfettamente all’entusiasmo che caratterizza Napoli. “Controparte ideale per una piazza vibrante come quella napoletana”, ha detto, ricordando come l’allenatore abbia saputo estrarre il massimo dai suoi giocatori, rendendo il Napoli competitivo sia a livello nazionale che internazionale.
Conte rappresenta un punto di riferimento per i tifosi, e Micciché è ottimista sul suo contributo al futuro del club. Il suo approccio tattico e motivazionale è visto come formidabile, in grado di far crescere ancora di più la squadra e favorire un’identità di gioco che possa entusiasmarsi e affascinare i sostenitori, storicamente legati a uno stile di calcio offensivo e coinvolgente.
La questione del calciomercato
Critiche alle dinamiche del mercato
Micciché ha messo in evidenza le problematiche legate al calciomercato, che spesso viene sviscerato come un meccanismo complicato e rischioso. Un esempio lampante è la questione legata a Victor Osimhen. L’ex vicepresidente del Palermo ha lamentato la maniera in cui i procuratori possono influenzare le decisioni riguardanti i calciatori, mettendo in secondo piano gli interessi delle società e dei tifosi. “Spesso i giocatori si trovano a dover rispondere a logiche che non riguardano il club”, ha dichiarato.
Nel caso specifico di Osimhen, Micciché ha sottolineato che il talento nigeriano non avrebbe mai dovuto lasciare Napoli, una città che lo ha accolto calorosamente e dove ha potuto esprimere al meglio le sue capacità. Secondo le informazioni disponibili, il Napoli aveva già ipotizzato di cederlo senza una reale analisi della situazione. “La realtà è che il giocatore è di alto livello”, ha concluso, esprimendo incredulità per la sua eventuale partenza verso la Turchia.
Le parole di Micciché offrono spunti di riflessione sulla complessità delle attuali dinamiche del calcio, in un contesto dove la passione si scontra con l’interesse economico, e dove il futuro del Napoli dovrà necessariamente tener conto di tali fattori.