In una serata memorabile al Centre Videotron di Quebec City, l’italiano Guido Vianello ha ottenuto una vittoria decisiva ai danni del canadese Arslanbek Makhmudov, un pugile di origine russa. Questo incontro, avvenuto nel contesto di un evento di pugilato di alto livello, ha rinforzato la reputazione di Vianello, noto col soprannome di “The Gladiator”, non solo come atleta olimpico ma anche come combattente professionista di spicco. La vittoria per knockout tecnico all’ottavo round ha suscitato entusiasmo tra i fan del pugilato, mettendo in luce le capacità tecniche e la determinazione del pugile romano.
Il dominio di Guido Vianello nel match
Una prestazione impressionante
Guido Vianello ha mostrato una prestazione di grande livello durante tutto il match, dominando i primi sette round con una combinazione letale di intelligenza e agilità. Grazie alla sua preparazione fisica e mentale, ha saputo affrontare Makhmudov, un avversario noto per la sua forza, con grande professionalità. Guidato dal maestro Simone D’Alessandri, Vianello ha messo in mostra una varietà di colpi, tra cui montanti e ganci, che hanno messo a dura prova la resistenza del suo avversario.
Il momento decisivo
Il match ha visto una svolta significativa dopo 32 secondi dell’ottava ripresa, quando il medico ha deciso di fermare l’incontro a causa dell’eye closing di Makhmudov. Questo intervento ha permesso a Vianello di alzare il braccio in segno di vittoria, coronando così una serata che ripaga anni di duro lavoro e sacrifici. Con questa vittoria, Vianello ha collezionato il suo tredicesimo successo da professionista, dimostrando che la sua carriera è in costante ascesa.
Significato della vittoria per il pugilato italiano
Una rivincita personale
Questo incontro rappresenta anche una rivincita personale per Vianello, che nel 2014 aveva già affrontato Makhmudov a Milano, perdendo per KO tecnico al quarto round durante le ‘World Series of Boxing’. La vendetta sportiva non è solo una dimostrazione di crescita per Vianello, ma anche un simbolo della rinascita del pugilato italiano.
Il commento del presidente della FPI
Flavio D’Ambrosi, presidente della Federazione Pugilistica Italiana , ha espresso il suo entusiasmo per il successo di Vianello, sottolineando come questa vittoria non sia un episodio isolato. Ha menzionato che dal 2021 il pugilato italiano ha ottenuto ben 26 titoli europei e che molti pugili italiani hanno trovato spazio nelle classifiche mondiali, dimostrando la solidità del movimento pugilistico. D’Ambrosi ha anche evidenziato l’emergere del movimento pugilistico femminile, con 18 atleti nella top 40 delle classifiche internazionali.
Il futuro del pugilato italiano
Crescita e riconoscimento internazionale
La vittoria di Guido Vianello rappresenta un importante passo avanti per il pugilato italiano, che negli ultimi anni ha vissuto un periodo di rinnovamento e crescita. Nonostante le difficoltà degli anni passati e la crisi del 2017, il pugilato italiano sembra aver ritrovato la sua identità e la sua competitività nel panorama internazionale.
Le prospettive per gli atleti italiani
Il percorso di atleti come Vianello offre nuove speranze per il futuro del pugilato nel paese. Il supporto della Federazione e la dedizione degli allenatori e dei pugili stessi potrebbero portare a ulteriori successi e riconoscimenti nella scena mondiale. Con un panorama sempre più ricco di eventi pugilistici e atleti talentuosi, l’Italia sta riscoprendo il suo posto nel pugilato internazionale, fornendo così un nuovo slancio per il movimento pugilistico nazionale.
L’assegnazione di titoli e l’aumento del numero di pugili tesserati è un chiaro segnale di una disciplina che, nonostante le sfide, si sta riorganizzando e vivificando. La federazione si impegna a continuare su questa strada, garantendo un ambiente fertile per la crescita dei talenti emergenti e il sostegno a quelli già affermati.