Hady Habib, una figura emergente nel panorama tennistico internazionale, ha recentemente portato il Libano alla ribalta sportiva, diventando il primo tennista del Paese a conquistare un titolo Atp. Questa vittoria segna una pietra miliare non solo per Habib, ma anche per una nazione segnata da conflitti e sfide. Nato a Houston, negli Stati Uniti, Habib ha scelto di rappresentare il Libano sul palcoscenico mondiale, dimostrando che, nonostante le avversità, ci sono sempre spazi in cui brillare. La sua storia non è solo quella di un atleta, ma anche di un uomo che desidera ispirare il suo Paese di origine attraverso lo sport.
La grande impresa di Hady Habib è avvenuta nel Challenger di Temuco, in Cile, dove ha affrontato l’argentino Ugo Carabelli in una finale emozionante di due ore e 34 minuti. Il tennista libanese, partito dalla posizione numero 320 del ranking Atp, ha mostrato una determinazione straordinaria, riuscendo a raggiungere il suo personale best ranking al numero 216. Qui, la bandiera bianca e rossa del Libano ha sventolato con orgoglio, attirando l’attenzione del mondo non solo per la vittoria sportiva, ma anche per il messaggio di speranza che essa rappresenta in un contesto di guerre e distruzione. Habib ha celebrato questo traguardo con una nota di entusiasmo, dichiarando che ci sono “104 motivi per festeggiare”, alludendo non solo al suo successo personale, ma anche all’importanza di tale risultato per il Libano, che diventa così l’85° Paese a vincere un titolo in singolare.
Un altro momento significativo nella carriera di Habib è stata la sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, dove ha avuto l’opportunità di rappresentare non solo se stesso, ma anche il suo Paese. Inizialmente, ha preso parte alla competizione di doppio assieme al compagno Benjamin Hassan, grazie a una wild card dell’Itf. Successivamente, ha partecipato anche in singolare, dopo il forfait di Hubert Hurkacz, affrontando uno dei migliori tennisti al mondo, Carlos Alcaraz. Nonostante la sconfitta, Habib ha descritto l’esperienza come un sogno che si realizza, sottolineando l’importanza di competere ad alti livelli. La partita al Roland Garros è stata tanto più di una semplice gara, quanto un’opportunità per dimostrare il suo talento e la sua passione per il tennis.
La scelta di Hady Habib di giocare per il Libano, nonostante la sua cittadinanza statunitense, è stata motivata da un profondo senso di appartenenza e orgoglio. In molte occasioni, ha spiegato che la sua decisione è stata semplice, evidenziando l’importanza di rappresentare il Libano. “Non importa quello che attraversa il mio Paese, sono così orgoglioso di portare quella bandiera”, ha affermato. Habib ha condiviso anche le sue esperienze positive con la squadra di Coppa Davis, sottolineando i ricordi speciali legati a quell’avventura. La sua volontà di restituire qualcosa alla sua terra natale non si limita alla carriera tennistica. Habib spera che, attraverso il suo successo, possa ispirare le persone in Libano a perseguire i propri sogni e a credere in un futuro migliore.
Nel 2019, Habib ha fatto ritorno nella sua casa d’infanzia, un’esperienza che gli ha offerto una connessione emotiva con le sue radici. In un contesto in cui il Libano affronta sfide enormi, la sua esperienza rappresenta un faro di speranza. “Essere in quel gruppo ristretto di atleti che rappresentano il Libano è un momento di grande orgoglio”, ha commentato, evidenziando il legame profondo con il Paese. Attraverso la sua storia, Hady Habib non solo celebra la sua carriera, ma rappresenta anche una comunità che necessita di sogni e di positività. La sua voce come atleta libanese è un messaggio potente: c’è sempre una possibilità di rinascita, anche nei momenti più bui.