Le relazioni tra gli eredi di Diego Maradona e la SSC Napoli continuano a sollevare polemiche e a essere fonte di dibattito. Recentemente, Dalma Maradona, primogenita del mito argentino, ha denunciato il rifiuto del club di permettere l’ingresso suo e della sorella nel leggendario stadio che porta il nome del padre. Questo evento ha riacceso i fari su una storia complessa di diritti d’immagine e rapporti familiari all’interno del mondo del calcio. Un’analisi approfondita rivela le tensioni e le problematiche che caratterizzano questa vicenda.
Le accuse di Dalma Maradona
Nel corso di un’intervista, Dalma Maradona ha sollevato gravi accuse nei confronti della SSC Napoli, dichiarando che il club ha impedito a lei e alla sorella Gianinna di accedere allo stadio per presenziare alla festa scudetto dopo la partita Napoli-Sampdoria. Questo rifiuto non è un episodio isolato, ma fa parte di una lunga serie di dissidi tra gli eredi del grande calciatore e il club partenopeo. Secondo Dalma, il primo segnale di tensione è emerso quando il Napoli ha creato una maglia celebrativa con il volto stilizzato di Maradona, senza offrire alcun compenso per l’utilizzo dei diritti d’immagine. La primogenita ha sottolineato che, sebbene avessero espresso apprezzamento per l’iniziativa, avevano richiesto dei fondi destinati a opere di beneficenza, la cui richiesta è stata, però, rispedita al mittente dal presidente Aurelio De Laurentiis.
Il contenzioso sui diritti d’immagine
Una delle principali fonti di conflitto tra gli eredi e la SSC Napoli riguarda la gestione dei diritti d’immagine di Diego Maradona. Durante la stagione 2021-2022, il club ha avviato un accordo per utilizzare l’immagine del calciatore tramite un contratto con Stefano Ceci, un ex amico di Maradona e manager. Gli eredi di “El Diez” hanno tentato di bloccare tale accordo attraverso azioni legali, evidenziando un possibile sfruttamento inadeguato della figura del loro padre. Nonostante le vendite della maglietta siano andate a buon fine, il contenzioso legale è ancora aperto, e la questione potrebbe essere risolta in tribunale se venisse riconosciuto il diritto degli eredi sul patrimonio d’immagine di Maradona. Attualmente, qualsiasi modifica nella gestione dei diritti resterebbe a carico del Napoli, che rischierebbe di dover cambiare interlocutore.
Il parco tematico “Diego Vive”
Un altro capitolo della controversia che ha sollevato polemiche è legato all’apertura del parco tematico “Diego Vive“, inaugurato a Bagnoli che offre un percorso interattivo sulla carriera di Maradona. È emerso che, in questo progetto, non si sia trovato un accordo sui diritti d’immagine di Diego Maradona per il periodo 1984-1991, stipulati in precedenza con il Napoli. Questo dissidio ha portato alla mancata inclusione di alcuni dei momenti più celebri della carriera di Maradona con la maglia azzurra nel parco stesso, evidenziando ulteriormente le fratture tra le parti in causa.
L’apertura della SSC Napoli verso gli eredi
Nonostante le tensioni, la SSC Napoli non ha ufficialmente chiuso le porte alla famiglia Maradona. La società ha dichiarato di non avere pregiudizi nei confronti degli eredi in merito a eventi di beneficenza o altre iniziative culturali. Da parte del club, c’è riconoscimento del valore iconico di Diego Maradona per la città di Napoli e per il suo patrimonio calcistico. Come capitano, Maradona ha guidato il Napoli verso vittorie storiche, e il legame tra il giocatore e la città rimane forte e vivo. La speranza è quella di un chiarimento nelle relazioni, ma la strada appare impervia, con il rischio che le tensioni attuali possano segnare un’era di incomprensioni nel mondo del calcio.