Il 2024 si prepara a essere l’anno più caldo mai registrato con temperature globali sulle stelle

Con l’approssimarsi della fine dell’anno, emersi i dati della ricerca sul cambiamento climatico evidenziano che il 2024 potrebbe essere destinato a diventare l’anno più caldo nella storia della registrazione delle temperature globali. Questo trend allarmante è emerso dall’analisi dettagliata condotta dal servizio Copernicus per i cambiamenti climatici , che ha studiato come l’attività umana continui ad influenzare negativamente il clima della Terra. Con un aumento delle temperature globali che supera i 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, le conseguenze del cambiamento climatico si fanno sempre più evidenti.

Dati allarmanti da Copernicus

Il servizio Copernicus, operato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche, ha riportato dati allarmanti sulla temperatura globale. Utilizzando fonti diverse, tra cui satelliti, stazioni meteorologiche, navi e aerei, il C3S ha analizzato non solo le variazioni nella temperatura dell’aria, ma anche gli effetti sulla superficie marina e sulla copertura di ghiaccio marino. Samantha Burgess, vicedirettrice del servizio, ha dichiarato: “Dai dati dei primi dieci mesi, è praticamente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato”. Questo incremento rappresenta un serio monito, soprattutto alla vigilia della Conferenza sul clima Cop29, programmata per iniziare l’11 novembre a Baku, in Azerbaigian.

Le preoccupazioni aumentano non solo per le temperature in aumento, ma anche per la partecipazione ad eventi cruciali come la Cop29. I leader di stati della caratura di Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Francia hanno già evidenziato la loro assenza. Queste mancanze potrebbero ostacolare gli sforzi collettivi per affrontare il cambiamento climatico e trovare soluzioni efficaci.

Temperature record e fenomeni climatici

Il mese di ottobre ha registrato temperature che hanno segnato il secondo ottobre più caldo della storia, seguendo l’ottobre del 2023. Con una media di 15,25°C, la temperatura ha superato di 0,80°C quella della media storica 1991-2020 e di 1,65°C rispetto al periodo preindustriale. Questo fenomeno mette in luce come le temperature globali abbiano mostrato un costante incremento, essendo il quindicesimo mese su sedici con valori superiori a 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, evidenziando una tendenza preoccupante.

In aggiunta, la temperatura media globale dei mari ha toccato un nuovo record, con 20,68°C, segnando un cambiamento sostanziale nel bilancio termico degli oceani e sollevando dubbi intorno agli ecosistemi marini già stressati. Questi dati non solo confermano il riscaldamento del pianeta, ma segnalano anche importanti ripercussioni su eventi meteorologici estremi, biodiversità e risorse naturali.

Prospettive future sul riscaldamento globale

Analizzando gli ultimi dodici mesi, la temperatura globale media è risultata superiore di 0,74°C rispetto alla media storica del periodo 1991-2020 e di circa 1,62°C rispetto ai livelli preindustriali del 1850-1900. Queste cifre pongono un’ipoteca sul futuro, rendendo imperativa la necessità di azioni immediate e concertate per mitigare il riscaldamento. Per evitare che il 2024 diventi l’anno record, le variazioni termiche per i restanti mesi dell’anno dovrebbero essere pressoché nulle. Tuttavia, esperti avvertono che tali condizioni sono estremamente improbabili.

Con questo scenario allarmante, emerge l’urgenza di attuare politiche efficaci e strategie di cooperazione internazionale per contrastare il cambiamento climatico e il suo impatto devastante. Il tempo per agire è ora, affinché il mondo possa preservare il proprio futuro e quello delle prossime generazioni.

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Redazione