Il caffè di Napoli: la sfida della tradizione contro l’aumento dei prezzi

La tradizione del caffè a Napoli è sostenuta da generazioni di famiglie, e oggi più che mai, i titolari di antiche attività si trovano a fronteggiare sfide enormi in un mercato in mutamento. In questo contesto, spicca la figura di Maria De Vivo, conosciuta come “la Nonna del caffè”, che, a 89 anni, continua a difendere il concetto di un caffè accessibile a tutti, malgrado le pressioni economiche e le tendenze di mercato.

La figura della nonna del caffè e la sua visione

Maria De Vivo non è solo una nonna affettuosa, ma è anche un pilastro della cultura del caffè napoletano. Fondata nel 1950, la sua attività ha saputo evolversi, portando avanti un’eredità familiare radicata nell’amore per il caffè. I nipoti Gian Maria, Matteo e Fabio Peduto sono eredi di questa tradizione e lavorano incessantemente per mantenere viva l’essenza di un prodotto che per loro è molto più di una semplice bevanda, ma un momento di aggregazione sociale. La sua visione si estende oltre la semplice offerta commerciale: per Nonna Maria il caffè è un simbolo di accoglienza e convivialità, valori che vanno preservati in un’epoca in cui il consumismo rischia di minimizzarli.

Nonostante i cambiamenti economici e l’aumento dei costi di produzione, Nonna Maria rimane ferma sulla sua posizione: il caffè non deve perdere la sua connotazione popolare. La sua determinazione si riflette nei metodi familiarizzati e nei valori condivisi con i nipoti, i quali ascoltano le sue opinioni con grande rispetto. Maria esprime il suo sconcerto per l’aumento dei prezzi e i cambiamenti culturali che potrebbero danneggiare la tradizione: “Guardiamo alla pizza, un alimento napoletano che era accessibile a tutti e che ora ha visto un forte aumento di prezzo. Non possiamo permettere che il nostro caffè segua la stessa sorte.”

Le energie della nuova generazione e l’espansione del marchio

Gian Maria, Matteo e Fabio Peduto sono determinati a mantenere vivo il patrimonio culinario che rappresenta il caffè napoletano. Nonostante l’espansione della loro attività, che include l’apertura di un terzo punto vendita in Via Cilea, i tre giovani imprenditori hanno posto un obiettivo chiaro: mantenere i prezzi competitivi e preservare la qualità del caffè. Secondo loro, l’aumento dei prezzi non può giustificare un peggioramento del servizio e della materia prima. Questa attenzione per l’aspetto economico è fondamentale, considerando il +15% registrato da Assoutenti per il caffè a causa di rincari globali e emergenze climatiche.

I Peduto hanno anche manifestato il loro sostegno alla campagna per riconoscere il rito del caffè napoletano come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Nonostante la mancata candidatura, la loro passione per la tradizione napoletana e la volontà di valorizzare il caffè come simbolo di calore e ospitalità non si è affievolita. Continuano a sostenere che il caffè rappresenta l’intensità e la vivacità della cultura napoletana, una sintesi di contaminazioni che meritano di essere salvaguardate.

La risposta alle sfide economiche e la resilienza del caffè napoletano

In un periodo in cui i rincari mettono a dura prova i consumatori e i piccoli imprenditori, il marchio dei Peduto dimostra di voler affrontare la sfida con resilienza e determinazione. La loro strategia si basa sulla continua verifica dei costi e sull’impegno a garantire che il caffè rimanga un bene accessibile, un principio che, secondo loro, è cruciale per mantenere l’autenticità della tradizione.

Maria De Vivo e i suoi nipoti rappresentano quindi non solo un’azienda, ma un simbolo di resistenza e attaccamento alle proprie radici. Proseguendo un percorso di adattamento e innovazione, cercano di trovare un equilibrio tra le esigenze di un mercato in continua evoluzione e la necessità di mantenere fermo il legame con la storia e i valori della cultura napoletana.

Il futuro del caffè a Napoli dipende da una costante vigilanza sui cambiamenti esterni e da un impegno collettivo a preservare una tradizione che ha reso questa città famosa nel mondo.

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Redazione