Il cicloturismo si sta affermando non solo come un’opzione di viaggio, ma come un vero e proprio stile di vita che continua a guadagnare popolarità tra diverse fasce di pubblico. Rappresentando un modo di esplorare il mondo all’insegna della sostenibilità e dell’immersione culturale, la bicicletta diventa un simbolo di un viaggio che enfatizza il percorso stesso anziché la sola meta. Nel contesto italiano, si stima una significativa espansione di questo fenomeno nei prossimi anni, con la Fiera del Cicloturismo che si conferma come un’importante piattaforma per dare visibilità a questa tendenza.
Secondo Bikenomist, il cicloturismo non è più un’affermazione di nicchia, ma un movimento in continua evoluzione, caratterizzato da tre tendenze chiave per il 2025. La prima di queste è la crescente attenzione verso pratiche sostenibili in grado di coniugare avventura e rispetto per l’ambiente. Viaggiare in bicicletta permette di godere di esperienze autentiche, favorendo un approccio eco-consapevole che incoraggia a sfruttare risorse locali senza danneggiare il delicato equilibrio degli ecosistemi. La Fiera del Cicloturismo, in programma a Bologna dal 4 al 6 aprile 2025, si propone di riflettere su questi temi cruciali e di dare voce a esperti e appassionati che condividono valori comuni sul futuro del turismo sostenibile.
Un aspetto interessante emerso nella ricerca di Bikenomist è il ruolo crescente delle donne nel cicloturismo. Le viaggiatrici over 50 stanno diventando una delle categorie più dinamiche e attive in questo panorama. Queste donne, spesso motivate da un desiderio di avventura e scoperta, utilizzano la bicicletta come strumento per affrontare nuove sfide. Con un forte focus sulla spiritualità del viaggio e sull’interazione con le comunità locali, il cicloturismo permette loro di trascorrere del tempo in contesti naturali e di partecipare a esperienze che arricchiscono la loro vita. Questo trend riflette una maggiore consapevolezza e una spinta verso l’emancipazione e l’autonomia, rendendo il cicloturismo al femminile un fenomeno sempre più prominente.
Un’altra dinamica fondamentale del cicloturismo è quella del turismo rigenerativo, che mira a stabilire una connessione autentica con le comunità locali. Questo approccio si basa sull’idea di un viaggio che va oltre il semplice godimento di bellezze naturali o storiche, cercando di instaurare relazioni significative con persone e culture lungo il percorso. Le destinazioni cicloturistiche stanno cambiando strategia, passando da servizi centrati esclusivamente sui turisti a modelli che beneficiano anche i residenti. Si tratta di un’evoluzione necessaria per promuovere una forma di turismo che non solo rispetti, ma migliori anche le condizioni di vita delle comunità locali, creando un circolo virtuoso che favorisce un sviluppo sostenibile del territorio.
Tra le forme di cicloturismo che stanno guadagnando terreno, il gravel si distingue per la sua versatilità e capacità di adattarsi a diverse esigenze. Questo stile di ciclismo è concepito per abbinare la velocità delle biciclette da strada con la possibilità di affrontare terreni più irregolari. Gli itinerari gravel offrono l’opportunità di scoprire luoghi meno battuti e di vivere esperienze autentiche, lontano dai percorsi tradizionali. Per gli appassionati, il gravel rappresenta non solo un’attività sportiva, ma anche un modo di viaggiare che mette in primo piano la libertà e l’esplorazione, rendendo ogni pedalata un’avventura a sé stante.
Il cicloturismo sta dimostrando di essere un motore economico di rilevante importanza in Italia. Secondo il rapporto “Viaggiare con la bici 2024” di ISNART e Legambiente, presentato al Forum del Cicloturismo, nel 2023 sono state registrate oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche, costituendo circa il 6,7% del totale turistico del Paese. Questa crescita ha provocato un impatto economico diretto superiore a 5,5 miliardi di euro, evidenziando un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. La spesa giornaliera media di un cicloturista, pari a 95 euro, supera quella dei turisti tradizionali, indicando non solo un valore crescente di questo tipo di turismo, ma anche la sua capacità di rivitalizzare economicamente aree interne e meno frequentate, contribuendo a un’economia più inclusiva e sostenibile.