La recente decisione del consiglio comunale di Napoli di sostenere la candidatura del pellegrinaggio annuale della Madonna dell’Arco per il riconoscimento UNESCO segna un importante passo verso la valorizzazione delle tradizioni locali. Sotto la guida del sindaco Carmine Esposito, sia la maggioranza che l’opposizione hanno manifestato un forte supporto per l’iniziativa, che promette di mettere in evidenza la ricchezza culturale e storica di una pratica radicata nel territorio.
In un clima di collaborazione bipartisan, il consiglio comunale di Napoli ha delegato alla giunta tutte le azioni necessarie per facilitare la costituzione di un Comitato Promotore. Questo gruppo si occuperà di avviare studi storico-antropologici e di redigere un dossier scientifico essenziale per la candidatura a Patrimonio dell’umanità UNESCO delle “Tradizioni e Culto della Madonna dell’Arco e il Pellegrinaggio dei fujenti del Lunedì in Albis”. È un compito significativo, che richiede l’interazione tra numerosi attori locali, inclusi enti istituzionali, associazioni culturali e stakeholder, al fine di garantire un approccio coeso e strategico.
L’intenzione del sindaco Esposito è chiara: il pellegrinaggio, che si svolge ogni anno nel Lunedì in Albis, non è soltanto una manifestazione di fede, ma un vero e proprio evento che racchiude anni di storia e tradizione, con il potenziale di revitalizzare il turismo e l’economia locale. La proposta non solo riconosce il valore culturale del pellegrinaggio, ma pone anche l’accento sull’importanza di proteggere e promuovere le tradizioni locali nel contesto dell’economia turistica.
Come sottolineato dall’assessore alla Cultura e Turismo, Veria Giordano, il pellegrinaggio dei fujenti al Santuario della Madonna dell’Arco trascende la semplice dimensione religiosa, incarnando l’essenza della cultura napoletana. Questa tradizione, che coinvolge persone di tutte le età in un’esperienza comunitaria di fede, è permeata di significati storici e sociali.
Il pellegrinaggio, che si tiene annualmente dal 1450, è una manifestazione che attrae migliaia di visitatori non solo per la sua importanza spirituale, ma anche per il suo enorme valore folkloristico, con danze, canti e usanze che si tramandano di generazione in generazione. In questo senso, rappresenta un momento di grande coesione tra le diverse comunità della Campania, portando alla luce storie e pratiche culturali che definiscono l’identità collettiva della regione.
Da un punto di vista antropologico, il rituale del pellegrinaggio mantiene una continuità storica che affonda le radici nei secoli passati. I suoi partecipanti, che si muovono dai vicoli di Napoli e dall’entroterra vesuviano, ripetono gesti e comportamenti tradizionali, vivificando una pratica che, secondo gli studiosi, mostra sorprendenti somiglianze con quella di cinque secoli fa. La rilevanza di questo evento non può essere sottovalutata: non solo rappresenta un fortissimo legame con il passato, ma offre anche un’opportunità per celebrare e preservare la ricchezza del patrimonio culturale campano.
Ottenere il riconoscimento dell’UNESCO per il pellegrinaggio della Madonna dell’Arco potrebbe avere significative ripercussioni positive sull’economia locale. Un tale riconoscimento non solo valorizzerebbe la tradizione ma fungerebbe anche da catalizzatore per attrarre turisti e investimenti, creando così opportunità di sviluppo economico.
Il sindaco Esposito ha espresso gratitudine ai membri del consiglio comunale per aver accolto questa proposta, evidenziando come si tratti di un’opportunità straordinaria per promuovere il territorio. Il riconoscimento dell’UNESCO attirerebbe un numero considerevole di visitatori, contribuendo a un ciclo virtuoso che avvantaggerebbe l’economia della città e favorirebbe la creazione di posti di lavoro nel settore turistico.
Il comitato promotore, una volta formato, dovrà intraprendere azioni coordinate per massimizzare l’impatto della candidatura. La strategia prevede un lavoro sinergico tra i settori pubblico e privato, incoraggiando partnership con enti turistici, ristoratori e operatori economici che partecipano alla celebrazione del pellegrinaggio.
Inoltre, il riconoscimento potrebbe stimolare un rinnovato interesse per la storia e la cultura locali, fungendo da incentivo per investimenti in infrastrutture e servizi turistici. Con diversi progetti già in cantiere, il comune si prepara a cogliere questa opportunità per mettere in risalto una delle tradizioni più affascinanti e significative della Campania.