Il confronto sul razzismo nel calcio italiano

Il calciatore del Napoli Juan Jesus e il presidente Aurelio De Laurentiis hanno partecipato a un convegno dal tema provocatorio “L’Italia è un Paese razzista?” presso il Centro Commerciale Jambo1 di Trentola Ducenta, provincia di Caserta, un simbolo di legalità ritrovata dopo essere stata confiscata alla mafia.

La risposta di Juan Jesus

Juan Jesus, intervenendo nel dibattito, ha manifestato la sua opinione riguardo al caso Acerbi e al presunto episodio di razzismo. Il giocatore brasiliano ha espresso delusione per l’atteggiamento del suo collega e ha sottolineato l’importanza di mantenere un comportamento esemplare nonostante le difficoltà. “Ho cercato di essere superiore, ma essere etichettato come bugiardo è oltre i limiti. Preferisco non alimentare polemiche e stendere un velo pietoso su questa situazione.

La riflessione di Juan Jesus sull’importanza dell’esempio

Juan Jesus ha evidenziato l’importanza di essere un modello positivo per le generazioni future, in particolare per i propri figli. Ha sottolineato la necessità di superare le barriere legate al razzismo e di concentrarsi sul presente e sul futuro, senza perdere tempo in discussioni sterili. “Nel 2024 non dovremmo neppure parlare di questioni razziali, dovremmo essere consapevoli della nostra uguaglianza e rispettarci reciprocamente.

Il messaggio di Juan Jesus per una società più inclusiva

Concludendo il suo intervento al convegno, Juan Jesus ha lanciato un appello affinché la società italiana si impegni a promuovere l’inclusione e a combattere ogni forma di discriminazione. Ha ribadito la necessità di guardare al di là delle diversità e di costruire un futuro basato sulla solidarietà e sull’accettazione reciproca. “Dobbiamo essere uniti nel combattere il razzismo e nel promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza per tutti, senza distinzioni.

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