L’andamento del processo di rinnovo della Camera di commercio di Napoli sta subendo un’importante accelerazione dopo il recente pronunciamento del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la decisione del Tar Campania. Sono stati esclusi numerosi enti dal procedimento di rinnovo del Consiglio camerale, aprendo un nuovo scenario per la governance della Camera e, in particolare, per la riconferma del presidente Ciro Fiola.
Il rinnovo della Camera di commercio di Napoli è un tema di grande rilevanza, soprattutto considerando che l’ente è attualmente commissariato dalla Regione. Questo stato di commissariamento ha rallentato un processo che avrebbe dovuto concludersi tempo fa. La competizione è animata da tensioni tra diverse associazioni, tra cui Aicast, rappresentata da Ciro Fiola, e altri gruppi come Acen e Unione Industriali. Il clima di conflitto giuridico ha portato a numerosi ricorsi prima al Tar e successivamente al Consiglio di Stato, rendendo necessaria una decisione decisiva su chi potesse partecipare al rinnovato Consiglio.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che, a seguito di un’istruttoria della Camera di commercio, alcune associazioni sono state legittimamente escluse dalle procedure di rinnovo. Questa decisione colpisce in particolare quelle associazioni contrarie alla riconferma di Fiola, il cui avverso fronte sembra ora indebolito. Con la conferma di tali esclusioni, il presidente uscente si trova in una posizione potenzialmente più consistente per affrontare la competizione con maggiore forza.
Le sentenze del Consiglio di Stato hanno avuto un impatto significativo su alcune associazioni, tra cui la Lega Regionale delle Cooperative e Mutue della Campania e Cna Campania Nord. Per la Lega regionale è stato stabilito che la dimensione dell’associazione è regionale e che non ha rappresentanza nazionale nel Cnel, rendendola non idonea a partecipare al rinnovo del Consiglio. Per Cna Campania Nord, la motivazione appare analoga: la sua adesione a un livello nazionale la esclude dal rinnovamento in quanto non è possibile la partecipazione se manca un livello regionale.
Inoltre, anche associazioni come Compagnia delle Opere Campania, Confimprese Campania e Federcat sono state oggetto di esclusione. Il Consiglio di Stato ha enfatizzato che queste associazioni, di dimensione regionale o aderenti a un’organizzazione nazionale, non rientrano nei criteri di partecipazione previsti dalla normativa. Questo sviluppo non solo modifica la composizione attesa del nuovo Consiglio camerale, ma porta anche a riflessioni su altre aree, come quelle di Salerno e Caserta.
Il risultato delle sentenze del Consiglio di Stato ha inevitabilmente ripercussioni per il futuro della Camera di commercio di Napoli. Ciro Fiola ha accolto con soddisfazione la decisione dei giudici amministrativi, evidenziando che l’innalzamento delle barriere per l’accesso al Consiglio camerale è un segnale positivo per la rappresentanza delle associazioni che aderiscono a criteri specifici. L’attuale commissariamento dell’ente richiederà ora un’accelerazione nelle pratiche di riconferma, con scadenze imminenti per l’espletamento delle procedure.
Entro metà dicembre, il commissario dovrà concludere la verifica dei requisiti delle associazioni. Successivamente, il governatore De Luca avrà trenta giorni per nominare il nuovo Consiglio. Questo passaggio riveste notevole importanza non solo per la stabilità dell’ente, ma anche per coloro che operano nel tessuto economico locale, in quanto l’efficacia della Camera di commercio riveste un ruolo fondamentale nel supportare le imprese e favorire lo sviluppo economico.
Con questi sviluppi, sta emergendo un quadro di maggiore chiarezza per il futuro della Camera di commercio di Napoli, mentre l’attenzione resta fissa sulle prossime nomine e sulle possibili evoluzioni nel panorama associativo locale.