Risolvere complessi di gioventù e tornare a sentirsi sicuri di sé è un desiderio che non ha età. Contrariamente a quanto si possa pensare, anche tra gli uomini oltre i 60 anni cresce la voglia di intraprendere interventi di chirurgia intima. Questo trend è confermato dal medico chirurgo Alessandro Littara, esperto di chirurgia plastico-estetica genitale maschile, che ha registrato un aumento significativo delle richieste di operazioni dal suo studio. Il suo nuovo libro, ‘Questione di misure’, scritto insieme alla giornalista Minnie Luongo, affronta il tema con serietà e dati alla mano. Durante la presentazione a Milano, Littara ha condiviso informazioni vitali riguardo ai motivi e alle modalità di questi interventi.
L’età non è un limite per una ‘seconda vita’
La crescente percentuale di uomini che decide di sottoporsi a interventi di ‘sex design’ supera le aspettative. “L’ultimo paziente di cui ci siamo occupati aveva 73 anni,” racconta Littara. In effetti, circa il 60% dei suoi pazienti è compreso tra i 30 e i 50 anni, ma esiste un 20% che rientra nella fascia 50-60 e un ulteriore 10% che supera i 60 anni. I motivi che spingono queste persone a considerare una chirurgia intima sono diversi e vanno dalla ricerca di autostima alla necessità di affrontare una nuova fase della vita, spesso dopo la fine di un matrimonio, o l’inizio di una relazione con una partner più giovane.
Molti di questi uomini, dopo una vita passata con la sensazione di avere una ‘dotazione’ insufficiente, decidono di risolvere un complesso di gioventù. “L’idea di dover essere all’altezza di un nuovo partner può indurli a chiedere miglioramenti,” afferma Littara. Al contempo, c’è chi non ha mai affrontato il tema, forse per vergogna o per questioni economiche, dato che questi interventi non sono coperti dal Servizio Sanitario Nazionale, eccetto rarissime eccezioni legate a problematiche patologiche.
In un contesto dove l’immagine ha assunto un ruolo predominante, anche per gli uomini, è evidente che l’attenzione alla propria figura fisica e, di conseguenza, alla propria vita intima, sta crescendo. “La cultura moderna premia il corpo scolpito e le proporzioni perfette,” sottolinea il specialista, “e la vita sessuale ne risente profondamente.” Questi cambiamenti culturali si riflettono nel numero crescente di uomini che si rivolgono a percorsi di miglioramento personale e chirurgico, creando una nuova consapevolezza sull’importanza della propria immagine.
L’identikit degli uomini che si rivolgono al ‘sex design’
Il mondo del ‘sex design’ è vasto e diversificato. “Molti uomini iniziano il percorso di miglioramento intimo a causa di un disagio che vive nell’ambito delle relazioni,” evidenzia Littara. Tra i pazienti, il 65% si presenta con preoccupazioni relative al confronto con il proprio partner o a esperienze vissute in contesti sociali, come la doccia in palestra, noto come ‘sindrome dello spogliatoio’. Qui, la vulnerabilità può portarli a confronti che suscitano insoddisfazione.
Un ulteriore 25% degli uomini si approccia alla chirurgia per motivi puramente estetici. Potrebbero essere ispirati da una partner che ha intrapreso un miglioramento corporeo e decidono di esplorare anche loro questo desiderio. In circolazione ci sono anche coppie, pari al 10% della casistica, che decidono di intraprendere assieme questo viaggio di trasformazione. Sebbene la maggior parte degli interessati siano singoli, l’accompagnamento del partner rappresenta un passo significativo nei confronti della condivisione e del supporto reciproco.
Tra i pazienti si annoverano anche uomini che hanno subito interventi chirurgici in precedenza e che si sono ritrovati con riduzioni indesiderate delle dimensioni. Casi di malattie legate a una placca o all’incurvamento del pene, che richiedono interventi correttivi, sono in aumento, così come gli effetti collaterali delle operazioni alla prostata. Non sono rari nemmeno i professionisti del settore dell’intrattenimento, come attori porno, che desiderano migliorare le loro misure per rimanere competitivi nell’ambito lavorativo.
Le procedure di ‘sex design’ più comuni
Quali sono le procedure più richieste nel mondo del ‘sex design’? “La falloplastica combinata, che consiste nell’allungamento e ingrossamento del pene, rappresenta circa il 70% delle operazioni che pratico,” afferma Littara. Questa tecnica chirurgica permette un incremento della lunghezza di 2,5-4 cm e un aumento della circonferenza compreso tra il 20% e il 30%.
Un’alternativa in crescita è il trattamento con penisfiller, una procedura valutata come meno invasiva, che utilizza acido ialuronico per offrire risultati non permanenti ma di durata duratura, solitamente dai 18 ai 24 mesi. Questa soluzione permette ai pazienti di testare il risultato prima di prendere una decisione definitiva su un intervento chirurgico invasivo.
L’esperto osserva che la domanda porta anche a un’analisi più profonda delle aspettative che i pazienti hanno nei confronti dei risultati. È fondamentale, per il chirurgo, gestire le attese e chiarire che non sempre è possibile ottenere i risultati desiderati. “Ho ricevuto, ad esempio, richieste di pazienti che portavano fotografie ‘ideali’ di attori,” racconta Littara. In questi casi, risponde che a volte il miglioramento è possibile, ma che le aspettative devono rimanere realistiche.
La questione delle misure: cosa ci dicono gli studi
Il dibattito su quale sia la “misura giusta” per un pene è stato oggetto di discussione per decenni. Secondo la letteratura scientifica, la lunghezza media globale è di circa 14 cm, mentre la circonferenza media è di 11,7 cm. Tuttavia, come chiarisce Minnie Luongo, non è tanto la dimensione assoluta a contare, quanto le proporzioni rispetto al corpo. Un uomo può avvertire disagio se percepisce che queste misure non sono in armonia con la propria figura.
Uno dei punti principali è che non esiste una misura ‘ottimale’ universale e ogni individuo deve affrontare le proprie insicurezze. In questo contesto, Littara avverte che è essenziale non cadere nella trappola delle aspettative infondate e delle illusioni create dai media e dalla pornografia, sempre più accessibile e in grado di deformare la percezione della realtà.
Il libro ‘Questione di misure’ ha l’obiettivo di mettere in guardia contro le false informazioni e di fornire una fonte affidabile per chi cerca un miglioramento. “È necessario informare le persone riguardo ai pericoli del fai-da-te e dei procedimenti non certificati per evitare complicazioni,” spiega Littara, evidenziando che in background resta una discreta paura di affrontare una questione che, finora, in gran parte della società è considerata un tabù.
Questo libro è un tentativo di sdoganare un tema delicato, fornendo un supporto e un’educazione a chi ne ha bisogno. L’eco di queste parole è chiaro: l’argomento delle misure deve essere affrontato con la giusta serietà e delicatezza, per capire che accettare se stessi è altrettanto importante quanto la possibilità di migliorarsi.