Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha espresso forti posizioni sui partiti italiani e la democrazia nel corso di un evento al Circolo Canottieri di Napoli, in occasione della presentazione del libro “Il garofano e la conchiglia” di Gianni Pittella. Nel suo intervento, De Luca ha dipinto un quadro desolante della situazione politica attuale, sottolineando la mancanza di rappresentanza e lo svuotamento delle idee all’interno dei partiti.
La crisi della rappresentanza politica
De Luca ha fatto riferimento a un’imminente crisi della democrazia in Italia, affermando che “il 90% dei parlamentari non rappresenta nulla”. Secondo lui, la democrazia si sta evolvendo in un sistema autoreferenziale, concentrato attorno a un gruppo ristretto di potere che funziona su finzione e apparenza. “Siamo in un’Italia in maschera”, ha detto De Luca, evidenziando come i politici non stiano più combattendo per le istanze dei cittadini ma si dedichino a manovre interne ai partiti. La sua critica si concentra su un fenomeno generale di disaffezione, con una partecipazione elettorale che scende al di sotto della metà degli aventi diritto, un segnale che preoccupa e merita attenzione.
Il governatore ha anche sottolineato come i partiti di oggi siano diventati “gusci vuoti”, privi dell’anima vitale che li caratterizzava in passato. I giovani sembrano non trovare più nelle forze politiche una base ideologica ma piuttosto un’opportunità per instaurare rapporti di subalternità, dove la scelta non è più legata alle idee ma a chi possa offrire un ruolo di portaborse. La rappresentanza, per De Luca, sembra essersi trasformata in mere alleanze tra correnti, perdendo così ogni connessione con il lavoro quotidiano svolto sul campo.
Una riflessione sul passato – Craxi come esempio
Durante l’intervento, il governatore ha anche esaminato la figura di Bettino Craxi, evocando sentimenti di nostalgia e rabbia nel paragonare il passato al presente. “Ho visto immagini del film Hammamet, l’ho trovato straordinario e l’interpretazione di Favino è stata eccellente,” ha dichiarato De Luca, aggiungendo di sentirsi colpito dalla grandezza politica di Craxi, che emerge come un “gigante” rispetto all’attuale panorama politico, che lui considera alquanto misero. La riflessione su Craxi sembra accompagnarsi a una critica profonda ai leader moderni, spesso privi di idea e sostanza.
Trump e il futuro della democrazia occidentale
Affrontando temi internazionali, De Luca ha commentato l’insediamento di Donald Trump, suggerendo che le sue politiche potrebbero segnare un cambio epocale. “Ciò che porta Trump è la fine di un’epoca che abbiamo conosciuto dalla II Guerra Mondiale e dalla Grande Crisi,” ha affermato. Secondo il governatore, ci sono forti rischi di una divisione mortale all’interno della democrazia, con un’idea che i diritti acquisiti debbano essere sacrificati per un presunto bene economico. Ha anche accennato alla visita della premier Giorgia Meloni a Washington, esprimendo un certo imbarazzo per l’accoglienza calorosa riservata da Meloni a Trump.
De Luca ha puntualizzato che sebbene l’incontro sia stato utile, l’immagine di un leader che abbraccia Trump in modo eccessivo potrebbe inviare segnali sbagliati, specialmente alle giovani generazioni. A tal proposito, il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha interrotto l’argomento, sostenendo l’importanza della visita di Meloni, ma De Luca ha ribadito che è fondamentale mantenere un certo decoro e mostrare esempi di serietà.
Il ricordo della controversa sfida Napoli-Juventus
Infine, De Luca ha concluso il suo intervento guardando all’atteso incontro di sabato tra Napoli e Juventus, un confronto che porta alla memoria eventi del passato, in particolare durante la pandemia di Covid-19. “Nel 2020 abbiamo bloccato la squadra del Napoli prima della trasferta a Torino,” ha ricordato, sottolineando l’importanza del rispetto delle norme sanitarie e delle scelte responsabili. Ha criticato la Juventus per aver fatto scendere in campo i propri giocatori, scontrandosi con l’operato delle autorità sanitarie, e ha definito la situazione “indegna”, richiamando a una riflessione seria sul rispetto delle regole, anche nello sport.
Con lo sguardo rivolto al futuro e alla necessità di un rinnovamento politico e sociale, De Luca ha rimarcato il suo impegno e il bisogno di un cambiamento che parta proprio dalle istituzioni e dalla partecipazione attiva dei cittadini.