Il gruppo Max Mara abbandona ufficialmente le pellicce: un passo significativo per la moda etica

Il gruppo Max Mara, uno dei principali attori nel panorama della moda, ha deciso di abbandonare completamente l’utilizzo di pellicce animali nelle sue collezioni. Una scelta che riflette una crescente consapevolezza e richiesta da parte dei consumatori per pratiche più sostenibili e rispettose nei confronti degli animali. Questa decisione, annunciata attraverso una comunicazione interna al personale, ha suscitato l’entusiasmo degli attivisti per i diritti degli animali, in particolare della Lav, che ha intensificato la sua campagna “Fur Free“.

La campagna “Fur Free” e il ruolo della Lav

Obiettivi e strategie di sensibilizzazione

Negli ultimi mesi, la Lav ha messo in atto una serie di azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica e l’industria della moda sull’importanza di abolire l’uso di pellicce animali. La campagna “Fur Free” ha guadagnato attenzione grazie a diverse iniziative, tra cui un blitz aereo in mongolfiera presso la sede centrale di Max Mara a Reggio Emilia lo scorso febbraio. In questo contesto, un messaggio chiaro è stato lanciato: l’industria della moda deve rispondere alle istanze di un pubblico sempre più attento e sensibile alle questioni etiche.

Riconoscimenti e alleanze

La Lav ha evidenziato i risultati raggiunti, con Max Mara che si unisce a un numero crescente di marchi di moda, tra cui nomi illustri come Dolce & Gabbana, Gucci e Versace, che hanno già abbandonato l’uso di pellicce. Simone Pavesi, responsabile Lav Area Moda Animal Free, ha sottolineato come queste conquiste siano emerse nonostante le ripetute richieste di dialogo ignorate dall’azienda. La collaborazione tra Lav e organizzazioni come Humane Society International ha rivelato come una mobilitazione collettiva possa portare a risultati tangibili e significativi.

La posizione ufficiale del gruppo Max Mara

Comunicazione interna e impegni futuri

Max Mara ha illustrato la sua nuova politica “fur free” attraverso una comunicazione interna, chiarendo che attualmente non vende né intende vendere prodotti realizzati con pelliccia animale. Questa decisione segna un cambiamento importante per un marchio con una vasta rete di oltre 2.500 negozi in 105 paesi. L’azienda ha confermato che questa iniziativa è in atto da molte stagioni e non rappresenta un cambiamento recente ma piuttosto un consolidamento di una visione etica già presente nelle sue scelte produttive.

Rassicurazioni in merito alla sicurezza del personale

Nella stessa comunicazione, il gruppo ha voluto rassicurare i propri collaboratori riguardo alla sicurezza e alle pressioni subite, in particolare negli Stati Uniti, dove sono state segnalate violenze psicologiche e violazioni della privacy. La direzione ha dichiarato che è impegnata a proteggere i dipendenti da eventuali problematiche legate all’opposizione alla decisione di abbandonare le pellicce. Max Mara ha espresso la volontà di esplorare tutte le soluzioni legali necessarie per tutelare il proprio staff.

Un settore in evoluzione verso la sostenibilità

La decisione di Max Mara di dismettere l’uso delle pellicce è rappresentativa di un cambiamento più ampio all’interno dell’industria della moda. Sempre più marchi stanno adottando pratiche sostenibili e attente ai diritti degli animali. Questo passaggio non solo risponde a una domanda da parte di consumatori consapevoli, ma riflette anche un trend globale che spinge verso un’industria della moda più etica e responsabile.

Mentre l’industria continua a evolversi, è probabile che altre aziende seguiranno l’esempio di Max Mara, contribuendo a un futuro in cui l’uso di pellicce dovrà davvero fare i conti con una crescente opposizione da parte di attivisti, consumatori e, in ultima analisi, da una nuova coscienza collettiva.

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Redazione