Il dibattito attorno alla recente decisione del CASMS, che ha vietato la trasferta ai tifosi del NAPOLI a Torino, sta suscitando aspre critiche. L’avvocato Erich Grimaldi, noto per il suo impegno nella difesa dei diritti dei tifosi, ha espresso forti dubbi sulla legittimità di tale provvedimento. Le sue affermazioni pongono in luce le conseguenze economiche e sociali per i sostenitori, un tema che merita un’attenta analisi.
Il CASMS ha emesso un divieto di trasferta specificamente per i tifosi residenti a NAPOLI e nella sua provincia, motivato da ragioni di sicurezza. Tuttavia, secondo Grimaldi, questa misura si presenta come “tardiva, irragionevole e, a suo avviso, illegittima”. I tifosi che già avevano programmato il viaggio, molti dei quali con famiglie al seguito, si trovano ora nella posizione di dover affrontare notevoli perdite economiche.
I biglietti sono stati acquistati, i trasporti già prenotati, e alcuni tifosi avevano persino iniziato il viaggio, rendendo la restrizione ancora più difficile da giustificare. Grimaldi sottolinea che, a fronte della sicurezza, il CASMS avrebbe potuto optare per una soluzione più equilibrata. Secondo il legale, sarebbe stato più opportuno vietare solamente i tifosi identificati come potenzialmente pericolosi, piuttosto che colpire indiscriminatamente solo la comunità residente a Napoli.
La decisione ha scatenato un acceso malcontento tra i tifosi, i quali vedono la restrizione come un attacco alla loro passione e identità. Questo provvedimento non solo ha un impatto economico diretto sui tifosi, ma rilancia anche un interrogativo più ampio sui diritti dei sostenitori delle squadre sportive. L’importanza della fidelity card e dei biglietti nominativi viene messa in discussione, in quanto la trasparenza nella sicurezza degli eventi sportivi dovrebbe garantire l’accesso e la partecipazione per tutti, senza discriminazioni geografiche.
L’avvocato Grimaldi ha chiarito che, in virtù delle spese sostenute dai tifosi per partecipare all’evento, il Ministero dell’Interno è tenuto a intervenire per rimborsare sia il costo dei biglietti che eventuali spese di viaggio e alloggio. Questa posizione si basa sulla responsabilità istituzionale nel garantire il diritto dei cittadini a partecipare a eventi sportivi.
Grimaldi sta esaminando la possibilità di depositare un ricorso al TAR per richiedere un decreto cautelare contro il provvedimento. A suo avviso, la tardività nel comunicare la decisione renderebbe l’azione ancora più inaccettabile. Sottolineando come tutti i tifosi esclusi dalla trasferta, a prescindere dalle differenze geografiche, possano avere diritto a un risarcimento per i danni patrimoniali subiti, l’avvocato ribadisce l’importanza di difendere i diritti dei tifosi così come i principi di equità e giustizia sportiva.
La vicenda si configura pertanto come un caso emblematico riguardante la sicurezza negli eventi sportivi e il rispetto dei diritti dei sostenitori, ponendo interrogativi profondi sulla governance delle manifestazioni sportive in Italia.