Il Museo Caruso si arricchisce di nuovi cimeli: un tributo al grande tenore di Napoli

Il Museo Caruso, situato nella Sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, celebra un anno dall’apertura con l’aggiunta di nuovi preziosi cimeli. Ideato da Laura Valente e diretto da Mario Epifani, questo spazio dedicato al celebre tenore rappresenta la prima esposizione permanente statale dedicata alla sua straordinaria carriera. Grazie a un’importante selezione di dischi storici, il museo continua a mantenere viva la memoria della voce unica di Enrico Caruso, attraendo visitatori da ogni parte del mondo.

Nuovi cimeli in esposizione a un anno dall’apertura

A un anno dall’inaugurazione, il Museo Caruso ha ulteriormente arricchito le proprie collezioni con l’allestimento di un’intera parete dedicata a 65 dischi originali incisi dal tenore nei primi anni venti del Novecento. Questa nuova sezione non solo celebra la carriera artistica di Caruso, ma offre anche uno sguardo avvincente sulla storia discografica dell’epoca. I dischi, veri e propri oggetti d’arte visiva, permettono ai visitatori di immergersi nell’era della musica dal vivo e di scoprire le mille ‘facce’ discografiche di Caruso.

Il tenore napoletano ha inciso quasi cinquecento matrici discografiche: un patrimonio che racconta la sua versatilità e il suo talento. Circa la metà di queste incisioni è stata diffusa tra il 1902 e il 1920, trasformando Caruso in una figura di riferimento non solo nella musica lirica, ma anche nel panorama musicale generale. La qualità della sua voce e l’eccellenza delle sue interpretazioni hanno segnato un’epoca, influenzando le generazioni future di artisti e amanti della musica.

La nuova sezione del museo e dischi storici

La nuova sezione del Museo Caruso riapre al pubblico il 1° agosto dopo un breve periodo di riallestimento. In questa esposizione, i dischi più significativi si presentano in eleganti cornici dorate, rendendo omaggio a momenti storici della discografia. Tra i pezzi di spicco si trovano le prime lacche dell’11 aprile 1902 e i rari dischi Zonofono del 19 aprile 1903.

La discografia di Caruso è caratterizzata principalmente da arie d’opera solistiche, ma include anche registrazioni di brani d’insieme. In collaborazione con illustri colleghi del Metropolitan di New York, Caruso ha saputo amalgamare diversi generi, offrendo al pubblico non solo romanze, canzoni e inni, ma anche una selezione di 22 dischi ‘napoletani’ che evocano la bellezza della cultura musicale partenopea.

Questa combinazione di brani classici e popolari evidenzia la straordinaria capacità di Caruso di connettersi con il suo pubblico su più livelli. La sua scelta di documentare artisticamente la propria carriera esprime una visione lungimirante e un desiderio di lasciare un’eredità culturale duratura.

Il successo del museo e il contributo di collezionisti

Il Museo Caruso, sotto la direzione di Laura Valente e realizzato da NEO , ha celebrato un’importante pietra miliare inaugurando nel 2023, proprio in coincidenza con il 150° anniversario dalla nascita del tenore. Durante il primo anno di apertura, il museo ha visto una partecipazione straordinaria, registrando oltre 120mila visitatori provenienti da diverse nazioni, interessati alla vita e all’opera di Caruso.

Un contributo fondamentale all’ampliamento della collezione è giunto da Luciano Pituello, un donatore ‘speciale’ che, tramite la sua Associazione Museo Enrico Caruso e il Centro Studi Carusiani di Milano, ha messo a disposizione una vasta gamma di cimeli e incisioni originali. La passione di Pituello per il collezionismo ha contribuito sensibilmente a fare del museo un vero e proprio centro di riferimento per gli appassionati di musica e storia.

Eventi speciali per l’anniversario di Caruso

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Enrico Caruso, che avvenne nell’agosto del 1921, il Museo Caruso prevede eventi speciali. Sabato 3 agosto, il museo offrirà un’apertura straordinaria serale, mentre domenica 4 agosto sarà accessibile a tutti con un ingresso gratuito per la giornata dei musei. È importante notare che l’ingresso sarà però soggetto a prenotazione obbligatoria, per garantire un’esperienza agevole e soddisfacente a tutti i visitatori.

La celebrazione di Caruso e l’encomiabile lavoro del Museo non solo rispettano la memoria del grande tenore, ma contribuiscono attivamente a mantenere vivo il patrimonio culturale musicale di Napoli e dell’Italia. La casa di Caruso rimane, quindi, un punto di riferimento imprescindibile per studiosi, appassionati e turisti in cerca di tradizione e grande musica.

Published by
Redazione