Con l’arrivo di Antonio Conte, il Napoli ha subito una trasformazione nel suo approccio tattico. Il tecnico, noto per la sua versatilità , ha apportato modifiche sostanziali alla squadra partenopea, rendendola capace di adattarsi alle diverse sfide del campionato. L’analisi di questi primi mesi evidenzia le scelte strategiche che hanno permesso alla squadra di emergere in vetta alla classifica.
Da un sistema rigido a una maggiore flessibilitÃ
Negli scorsi campionati, il Napoli si era spesso contraddistinto per un sistema di gioco rigido, fondato sul 4-3-3. Questa configurazione era diventata quasi un dogma, una soluzione che, pur con elementi di successo, sembrava limitare la creatività e l’adattamento alle diverse situazioni di gioco. Con Conte, il club ha abbandonato questo integralismo per abbracciare una filosofia più fluida. Il tecnico ha introdotto diverse varianti, tra cui il 4-2-2-2 o il 4-3-3, adattando la formazione in base alle necessità tattiche delle partite.
Questo cambiamento ha permesso una maggiore libertà di movimento per i giocatori, in particolare per il regista e le ali. L’esempio di McTominay, che può ricoprire ruoli differenti a seconda delle necessità del momento, è emblematico di una squadra in cui la duttilità diventa fondamentale. Politano, per esempio, può interpretare alla perfezione il ruolo di esterno in fase offensiva, ma è altrettanto capace di svolgere compiti difensivi, dimostrando così l’abilità di Conte nel valorizzare le caratteristiche individuali dei suoi calciatori.
Solidità difensiva e risultati concreti
Nonostante una produzione offensiva non sempre esaltante, il Napoli ha mostrato una solidità difensiva che si traduce in risultati positivi. La squadra ha mantenuto la vetta della classifica per sette giornate consecutive, affrontando grandi avversarie come Juventus, Milan, Inter e Atalanta. Le statistiche confermano un rendiconto positivo: in tre scontri diretti in trasferta, il Napoli ha colto due pareggi e una vittoria.
La capacità di Conte di mantenere una formazione costante ha contribuito a stabilizzare il rendimento della squadra. Infatti, l’unico cambiamento significativo nella formazione è stato l’ingresso di Gilmour al posto di Lobotka, in seguito all’infortunio di quest’ultimo. La continuità dei titolari è fondamentale, poiché consente ai giocatori di sviluppare un’intesa più solida e di operare come un’unità coesa, a fronte dei cambiamenti tattici in corso d’opera.
L’importanza dell’assetto di base
Analizzando i minutaggi della rosa, emerge un assetto di base chiaro, con undici calciatori che vengono impiegati con maggiore frequenza. Tre di loro, in particolare, sono sempre presenti e mai sostituiti, sottolineando l’importanza del nucleo stabile in una squadra che ha bisogno di competitività per affrontare l’intensa pressione del campionato. Questa strategia, fatta di pochi ma potenzialmente efficaci cambiamenti, permette alla squadra di affrontare ogni partita con grande determinazione e organizzazione.
In un contesto in cui non ci sono impegni nelle coppe, la gestione della rosa si concentra sull’ottimizzazione delle prestazioni in campionato. Complessivamente, il lavoro di Conte ha riportato un rinnovato spirito al Napoli, evidenziando non solo l’adattabilità del gruppo ma anche la capacità del tecnico di forgiare un’identità di squadra che si fa riconoscere in campo.