L’ultima partita del Napoli, guidato da Antonio Conte, ha messo in luce un aspetto cruciale anche in una vittoria schiacciante contro il Verona. Nonostante il dominio incontrastato, con la squadra partenopea in grado di controllare il gioco, resta un elemento che necessita di attenzione: l’imprecisione sotto porta. Archiviata la sfida, analizzare questo aspetto diventa fondamentale per comprendere le potenzialità, ma anche i limiti di una squadra in continua crescita.
un inizio travolgente e un vantaggio immediato
Già dal fischio d’inizio, il Napoli ha mostrato il proprio carattere, imponendo il proprio ritmo e il proprio gioco. Con un possesso palla che si è attestato sul 71% già all’intervallo, la squadra ha messo in difficoltà il Verona, costringendolo a difendersi. La rete del vantaggio è giunta al quinto minuto, frutto di una manovra collettiva fluida e ben orchestrata.
L’azione ha visto protagonisti diversi giocatori: dalla fascia destra, Anguissa ha servito Politano e, successivamente, Di Lorenzo, che ha passato a Lukaku per una sponda decisiva. Da lì è partito un tiro a giro del capitano, che ha colpito il palo prima di carambolare sulla schiena del portiere Montipò e finire in rete. Un’ottima combinazione di gioco che ha inizialmente dato l’illusione di una partita facile.
occasioni mancate e un’imprecisione preoccupante
Nonostante il buon avvio, il Napoli ha mostrato alcune lacune evidenti. In particolar modo, l’incapacità di capitalizzare le occasioni si è rivelata una nota negativa. Dopo il vantaggio, il raddoppio sembrava una questione di tempo, eppure è bastato un minuto per vedere Frank spedire alto un tiro a pochi passi dalla porta. Seguendo l’andamento della prima frazione, un’altra serie di tiri è stata caratterizzata da errori: Rom ha tentato, Anguissa ha avuto la sua opportunità e McTominay ha lasciato sul terreno di gioco un’occasione clamorosa.
Gli smarchi creati e le azioni costruite con precisione si sono scontrati con la mancanza di concretezza nelle finalizzazioni. Questo aspetto non solo ha compromesso il potenziale scarto di reti, ma ha anche generato una certa tensione tra i tifosi, che si aspettano goleade più riflettenti il dominio in campo. Nella successione di tentativi, si percepiva la frustrazione, accentuata dal fatto che il Verona, pur schiacciato nella propria metà campo, fosse pronto a sfruttare ogni errore del Napoli.
l’aspetto da migliorare e le prospettive future
Sebbene l’allenatore Conte continui a lavorare su aspetti tattici e tecnici, il tema dell’imprecisione al tiro rimane un punto cruciale da affrontare. È evidente che, per raggiungere un livello di eccellenza, il Napoli deve non solo creare ma anche finalizzare le occasioni da rete. Il numero di opportunità sprecate nei primi quarantacinque minuti è esemplare: oltre a compromettere il morale della squadra, questi errori possono aprire la strada a ripartenze avversarie.
Affrontare non solo il Verona, ma anche le prossime avversarie, con un gioco così frenetico e impreciso potrebbe rivelarsi problematico. La squadra dovrà lavorare sul finishing e sull’orientamento dei calciatori in fase di chiusura. La vittoria rimane una nota positiva, ma già nei prossimi allenamenti si dovrà focalizzare l’attenzione su come sfruttare al meglio le potenzialità offensive, affinché il Napoli possa esprimere il calcio spumeggiante che l’ha sempre contraddistinto.