Il Palio di Somma Vesuviana: Tradizioni, Musica e Folclore Celebrati con Zì Riccardo e le Donne della Tammorra

Il Palio di Somma Vesuviana: Tradizioni, Musica e Folclore Celebrati con Zì Riccardo e le Donne della Tammorra - Ilvaporetto.com

Il Palio di Somma Vesuviana, che si svolgerà l’8 settembre 2024, promette una serata di festa e tradizione. Le otto squadre in gara, rappresentanti dei vari rioni della città, saranno accompagnate dai suoni, canti e balli dell’associazione culturale Zì Riccardo e le Donne della Tammorra, diretta artisticamente da Riccardo Esposito Abate. In questo articolo esploreremo la storia e l’importanza di questo gruppo, da sempre legato alle tradizioni contadine della comunità sommese.

La nascita dell’associazione: un legame con la tradizione contadina

Origini e fondazione del gruppo

L’associazione culturale Zì Riccardo e le Donne della Tammorra affonda le radici nelle tradizioni agricole e contadine di Somma Vesuviana. Il primo nucleo del gruppo è stato creato in una masseria nota come Colle o Conte e Cristo, di proprietà della famiglia Pellicchi. Tra i fondatori spicca Giacomo Esposito Abate, una figura chiave nell’organizzazione della festa dedicata a S. Antonio, che si celebra ogni 17 anni. Questa tradizione è stata poi trasmessa al figlio Zì Riccardo, testimone delle usanze cantate e ballate che hanno caratterizzato per lungo tempo la cultura locale.

Negli anni ’60, i figli dei fondatori hanno creato un nuovo gruppo chiamato Gruppo Tradizionale Rione Trieste, inclusi anche membri come Zì Riccardo, per preservare le memorie folcloristiche della comunità. La continuità di questa eredità culturale ha permesso la creazione di un’unione tra generazioni, mantenendo vive tradizioni che altrimenti sarebbero andate dimenticate.

L’evoluzione del gruppo e il cambiamento del nome

Nel corso degli anni ’70, il gruppo ha subito una trasformazione significativa: Zì Riccardo ha deciso di rinominare l’associazione in Le Donne della Tammorra. Questa scelta di denominazione non è stata casuale; infatti, le donne rappresentavano il fulcro dell’organizzazione delle feste, oltre a essere coloro che suonavano il tradizionale strumento della tammorra. Un gesto simbolico che ha riconosciuto il ruolo centrale delle donne nella vita sociale e culturale di Somma Vesuviana.

La nuova denominazione segna non solo un cambio di identità, ma anche un’emancipazione delle donne nell’ambito del folclore, avviando una stagione di spettacoli e rappresentazioni che avrebbero segnato il gruppo nella storia culturale locale.

Risonanza nazionale e internazionale del gruppo

Partecipazioni e riconoscimenti

Nel corso degli anni, Zì Riccardo e le Donne della Tammorra hanno ottenuto riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Un momento significativo è stato nel 1986 quando il gruppo ha partecipato ai festeggiamenti del centenario della Statua della Libertà a New York. Questo evento non solo ha dato visibilità al gruppo, ma ha anche rappresentato un’importante occasione per portare la cultura folcloristica di Somma Vesuviana oltre i confini italiani.

Inoltre, durante uno degli eventi a Prato, il gruppo ha avuto l’onore di consegnare per la prima volta, in una manifestazione fuori dai confini campani, la pertica, un simbolo di ricchezza e prosperità. Queste esperienze hanno consolidato la reputazione di Zì Riccardo e delle Donne della Tammorra come ambasciatrici della tradizione campana.

La continuità dopo la scomparsa di Zì Riccardo

Zì Riccardo, il fondatore e guida del gruppo, è venuto a mancare nel 2014, ma il suo spirito vive ancora nel gruppo, che ha mantenuto viva la tradizione e il legame con i più giovani. Ogni giorno, più di trenta membri lavorano instancabilmente per trasmettere il sapere e l’amore per la musica popolare sommese. Oggi, forti della loro eredità culturale, continuano a esibirsi in eventi e festival, contribuendo a preservare l’identità locale in un contesto sempre più globalizzato.

L’impegno nella promozione e nel mantenimento della tradizione evidenzia non solo la resilienza del gruppo, ma anche l’importanza per la comunità di essere rappresentati attraverso la musica e le danze, elementi essenziali dell’identità culturale sommese.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *